rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Altre zone

"Il mio voto va rispettato": parte nei Castelli Romani la campagna per il rispetto dei referendum sull'acqua

Un anno fa nei referendum di giugno gli italiani decisero che l'acqua doveva essere pubblica, ma questa scelta ancora non è stata attuata. Parte così la campagna "Il mio voto va rispettato"

"Il mio voto va rispettato" è il nome della campagna di obbedienza civile che il 31 marzo andrà in scena in tutte le piazze dei Castelli Romani per chiedere che vengano finalmente rispettati i risultati dei referendum dello scorso giugno, quando 27 milioni di italiani decisero che l'acqua doveva diventare bene pubblico e non gestita dai privati.

La campagna prevede un'autoriduzione delle bollette idriche, partita in tutta Italia per dare concreta attuazione all'eliminazione decisa dai referendum sull'abrogazione della cosiddetta remunerazione del capitale, ovvero la quota della bolletta che il gestore chiede per rientrare degli investimenti.

Nel caso dell'Ato 2 gestito da Acea tale remunerazione incide per il 18% sui costi delle bollette idriche delle famiglie, ma che in virtù dei referendum non dovrebbe essere più richiesta.

La campagna di “obbedienza civile” consiste nel pagare le bollette, relative ai periodi successivi al 21 luglio 2011, data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale con il decreto di proclamazione del risultato elettorale,  “tagliate” della parte di remunerazione abrogata dal referendum.

"E’ stata chiamata di obbedienza civile perché non si tratta di disubbidire a una legge ingiusta, ma di obbedire alle leggi in vigore, così come modificate dagli esiti referendari", dicono dal coordinamento dei comitati per l'acqua bene comune dei Castelli Romani.

Per far applicare l'esito referendario i comitati hanno inviato una diffida e una messa in mora al Presidente della Provincia di Nicola Zingaretti , in qualità di presidente dell'Ato 2 per chiedere la convocazione della Conferenza dei sidaci che deve decidere sulla delibera che determina la tariffa del servizio idrico integrato alla luce del risultato referendario.

"Con la mobilitazione attiva di centinaia di cittadini ci proponiamo di attivare una forma diretta di democrazia dal basso, auto-organizzata, consapevole e indisponibile a piegare la testa ai diktat dei poteri forti di turno", sperano dai comitati per l'acqua pubblica.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Il mio voto va rispettato": parte nei Castelli Romani la campagna per il rispetto dei referendum sull'acqua

RomaToday è in caricamento