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Sparatoria di Cecchina: tre fermi tra cui una vigilessa

Traffico di cocaina e debiti di spaccio non pagati: questi i moventi della sparatoria di un mese fa a Cecchina per cui sono stati fermati tre sospettati.Due uomini e una donna su cui gravano accuse molto pesanti

Un mese fa una sparatoria con due vittime aveva scolvolto la frazione di Cecchina nel comune di Albano. Oggi sono arrivati i primi arresti: a finire in manette due uomini e una donna, compagna di uno dei due.

I tre presunti assassini sono tutti e tre italiani e i due uomini hanno già precedenti penali e pare essere confermato la notizia per cui alla base dell'agguato ci siano questioni legate allo spaccio di droga. In particolare "questioni legate ad un debito di droga" in particolare di cocaina, questo il convincimento del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e del sostituto Giovanni Taglialatela.

La donna fermata sarebbe la figlia di un alto ufficiale dell'Arma dei carabinieri in pensione. Le persone fermate complessivamente dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati sono tre, tutti italiani: due uomini, con precedenti, e la donna di 42 anni, probabilmente compagna di uno dei degli altri due fermati che lavora come agente di polizia municipale a Cecchina. L'arrestata 'vanta' una famiglia illustre nelle forze dell'Ordine. Oltre all'alto grado ricoperto dal padre, ora in pensione, ha un fratello ufficiale della Guardia di Finanza mentre sua sorella è una donna questore. I tre accusati di concorso in omicidio volontario plurimo aggravato, tentato omicidio plurimo aggravato, concorso in porto e detenzione illegali di armi comuni da sparo, forse - queste sono le prime ipotesi degli inquirenti - dovevano entrare in affari con le vittime per l' acquisto di una partita di cocaina.

 

Il dato emergerebbe dal decreto di fermo emesso dai due magistrati nei confronti dei tre fermati accusati di concorso in omicidio volontario plurimo aggravato, tentato omicidio plurimo aggravato, concorso in porto e detenzione illegali di più armi comuni da sparo. Contro gli indagati una complessa ricostruzione degli investigatori svolta con intercettazioni telefoniche, acquisizione di tabulati telefonici per individuare le celle in cui si trovavano e audizioni di testimoni.

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