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Albano: morì al pronto soccorso, rinviate a giudizio 10 persone

Cesare Bellagamba morì al pronto soccorso di Albano dopo tre giorni di attesa su una barella: ieri il tribunale di Velletri ha rinviato a giudizio tre medici e sette infermieri

Era il 13 dicembre del 2009 quando il sessantenne Cesare Bellagamba, cardiopatico e diabetico, morì dopo tre giorni di attesa su una barella nel pronto soccorso di Albano perché in tutta la Regione Lazio non si trovavano posti letto disponibili.

Le ultime parole del signor Cesare le rivolse alla moglie: "Portami via qui mi faranno morire". Furono i famigliari ad adoperarsi per trovare un posto di degenza e lo trovarono ad Aprilia, ma era troppo tardi ormai Cesare era già morto per una crisi respiratoria. Della questione se ne occupò anche il Parlamento con un'apposita indagine della commissione di inchiesta per gli errori sanitari.

Dopo tre anni di indagini da parte della Procura di Velletri il Giudice per l'udienza preliminare Antonio Cairo ha rinviato a giudizio con l'accusa di omicidio colposo tre medici e sette infermieri del pronto soccorso di Albano. Il processo inizierà il prossimo 31 maggio presso la succursale del tribunale proprio ad Albano.

Albano: l'ospedale e il pronto soccorso

Dal 2009 il pronto soccorso di Albano continua ad accogliere un bacino di utenza molto ampio essendo l'unico pronto soccorso attivo nella direttrice Appia dei Castelli Romani fino a Velletri, sono in corso lavori di ampliamento e ammodernamento delle strutture e parte della sala di attesa del pronto soccorso si trova in un cointainer azzurro, anche se dopo il grave episodio di Cesare sono stati aumentati nell'aprile scorso i posti letto con l'apertura di due nuovi reparti.

 

 

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