Lettori: "La mia causa al tribunale di Albano rimandata al 2016"

Pensare di vedere terminato un processo civile oggi 8 maggio 2012 e sperare nella risoluzione di una controversia che si trascina da anni e sentirsi dire dal giudice che l'udienza è rimandata al 2016: è la storia del signor Pierpaolo Leci che ha scritto una lettera al nostro giornale per raccontare la sua disavventura con la giustizia italiana. Il signor Pierpaolo è in causa con una ditta dal 2010 e su di lui pende un decreto ingiuntivo esecutivo.

"Oggi 8 maggio 2012 c'era l'ultima udienza per la decisone finale - racconta  ma il giudice del tribunale di Albano ha rimandato il tutto al 2016 tra 4 anni lasciando il decreto ingiuntivo esecutivo, nonostante manchi solo la decisione finale. Quindi io mi troverò per 4 anni un decreto ingiuntivo esecutivo ai miei danni e la ditta con cui sono in causa avrà tutto il tempo di rovinarmi.  Anche se, quando arriverà la decisione, avessi ragione io sarò già rovinato".

Il signor Pierpaolo ha presentato la richiesta della sospensione del provvedimento ingiuntivo in attesa del giudizio finale, sospensione non concessa. Il rinvio dell'udienza tra quattro anni ha gettato nella disperazione il signor Pierpaolo: " Mi chiedo è possibile che la vita delle persone possa dipendere da un giudice che a mio avviso non sa fare bene il suo lavooro? E' possibile che una causa che si doveva decidere oggi 8 maggio è stata rinviata di 4 anni  perché il giudice non ha tempo di leggere l'istruttoria?".

Il signor Pierpaolo non chiede nulla ai giudici, non spera neanche più nella  velocità della giustizia, ma che per lo meno nell'attesa di sapere chi ha ragione o no venga concessa la sospensiva del decreto ingiuntivo ai suoi danni.