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Claudio Fiorani: "Sull'inceneritore di Albano si può tornare indietro"

Il nuovo assessore all'ambiente del Comune di Albano oltre ai problemi idrici e ambientali dovrà vedersela con lo scottante tema dell'inceneritore su cui dice "che si può tornare indietro" a differenza del suo collega regionale Marco Mattei

Claudio Fiorani è il nuovo assessore all'ambiente del Comune di Albano Laziale e dovrà vedersela con lo scottante tema dell'inceneritore su cui dice "che si può tornare indietro" a differenza del suo collega regionale Marco Mattei, Nell'intervista rilasciata a Romatoday ha illustrato le linee guida del suo lavoro sulle tematiche ambientali che vanno dai problemi idrici, al recupero delle aree verdi, alla tutela del bacino lacustre fino all'avvio della raccolta differenziata.

Assessore Fiorani, come giudica la nomina di Marco Mattei, ex sindaco di Albano, ad assessore all'ambiente per la Regione Lazio?

Guardando in un'ottica territoriale è sicuramente una nomina positiva, Marco Mattei è un albanense e sicuramente avrà cura del suo territorio. Ovviamente siamo su posizioni politiche diverse e non c'è una valutazione positiva degli anni in cui ha governato Albano, ciò non toglie la necessità di creare una collaborazione con l'assessorato regionale all'ambiente regionale per tutta una serie di questioni che sono aperte su questo territorio. E' positivo che sia avvenuta la nomina di Mattei che è una persona capace, vedremo poi quali saranno le linee dell'assessorato all'ambiente in base anche alle nostre idee di tutela del territorio e costruzione di una città sostenibile.

Quali saranno i punti di forza dell'azione dell'assessorato all'ambiente del comune di Albano?

L'attuale situazione dell'assessorato all'ambiente di Albano non è delle più felici, nonostante la presenza di tecnici capaci sono totalmente insufficienti per affrontare il lavoro e pensiamo ad una ristrutturazione dell'assessorato. Aspetti tecnici a parte, lavoreremo molto sulle energie rinnovabili tanto che l'assessorato è denominato ambiente e politiche energetiche e dovremmo rivalorizzare i patrimonio verdi di Albano come ville e giardini, primo fra tutti Villa Doria che è sempre stata un fiore all'occhiello della nostra città e ora versa nel degrado. Poi c'è la questione legata alle emergenze ambientali come quella idrica e dei rifiuti per cui già ci siamo messi al lavoro, anche se sono questioni che non riguardano solo il nostro comune, ma anche i comuni limitrofi e la Provincia e la Regione. Inoltre ta cambiando poi tutta una linea di principio su tutto lo sviluppo territoriale di Albano che ha subito in questi dieci anni, in cui il verde pubblico è molto frazionato e destrutturato rispetto alle lottizzazioni che si sono susseguite e bisogna gestire i costi di queste aree a discapito della fruibilità. Questi sono i punti di partenza in cui ruoteranno i grandi temi come la sostenibilità ambientale, la gestione dei rifiuti, l'approvvigionamento idrico e la tutela delle aree verdi.

Raccolta differenziata e carenza idrica: a che punto siamo su questi due temi centrali per la gestione ambientale di Albano?

Per quanto riguarda la raccolta differenziata ci siamo subito mossi insieme alla giunta e il primo passo è l'individuazione dell'isola ecologica, del centro di raccolta che è il primo passo da compiere per la gestione della raccolta differenziata. La promozione della raccolta differenziata porta a porta si contrappone inoltre fortemente all'idea dell'inceneritore che brucia CDR. Ormai la raccolta porta a porta stra prendendo piede in tutti i Castelli Romani e quindi anche da un punto di vista strategico ed economico ci discostiamo dall'idea di gestione dei rifiuti tramite incenerimento. Per la questione idrica abbiamo già avuto degli incontri con ACEA e convocheremo una conferenza dei servizi perchè anche quest'anno avremo ancora qualche disagio nel periodo estivo per la carenza dell'acqua. C'è inoltre intenzione di recuperare l'uso dei Cisternoni per far confluire le acque bianche e reflue da utilizzare per l'irrigazione di ville e giardini, sensibilizzando da questo punto di vista ad una razionalizzazione dell'uso dell'acqua per irrigare nei mesi estivi in modo che non si utilizzi acqua potabile.

Quale sarà l'azione del suo assesorato per la tutela del Lago Albano, magari anche di concentro con gli altri comuni lacustri sia per il rilancio ambientale, turistico e archeologico del bacino lacustre più grande dei Castelli Romani?

La parte più produttiva da un punto di vista economico e turistico spetta al comune di Castel Gandolfo, Albano ha una frazione importante della parte boscata del lago dove la parte più fruibile è quella del sentiero che da Albano arriva a Palazzolo che nell'ultimo decennio è stato oggetto di tagli sconsiderati per cui dovranno essere ripristinati i parametri del Parco dei Castelli Romani. Per quanto riguarda l'abbassamento delle acque dovrà esserci una spinta importante da parte dell'amministrazione comunale per abbassare la pressione nelle falde e sui pozzi nella zona di Cecchina con un working in progress da parte dell'ACEA. Per la gestione del patrimonio archeologico di quelle zone, dobbiamo affrontare il problema più generale della valorizzazione dei siti archeologici di tutta la città e dovranno essere reperiti i fondi per la gestione. Tutta l'area lacustre di spettanza di Albano deve essere tutelata da un punto di vista naturalistico e per il rischio di dissesto idrogeologico.

Per quanto riguarda lo scottante tema dell'inceneritore, quali saranno le mosse dell'amministrazione comunale in caso non si riesca a bloccarne la costruzione?

La posizione di tutta l'amministrazione comunale è di assoluta contrarietà all'impianto per motivi che vanno dalla dimensione dell'impianto all'opportunità di gestire i rifiuti tramite combustione e alla discarica per gli scarti della combustione. La settimana prossima avvieremo un tavolo di concertazione con le associazioni per l'opposizione alla costruzione dell'inceneritore, oltre a tutte le azioni di carattere urbanistico sul livello del piano regolatore attuale. A livello autorizzativo per la costruzione dell'impianto c'è ancora spazio per evitare che venga costruito concertando una variazione da impianto di incenerimento a qualche altro sistema di smaltimento di rifiuti che escluda l''incenerimento. C'è un progetto regionale di traformare l'area verso mare zona strategica per i rifiuti, è assurdo per la densità abitativa della zona e per gli insediamenti agricoli. Non credo che l'inceneritore si possa realizzare in tempi brevissimi e in caso di una realizzazione nonostante tutti i monitoraggi la situazione diventerebbe drammatica, perchè la pressione sulla sostenibilità sarebbe incalcolabile. Chiediamo all'amministrazione provinciale e regionale di rivedere l'impianto di Albano che non ha ragione di esistere nei Castelli Romani. Da un punto di vista pratico affiencheremo un legale accanto a quello delle associazioni "no inceneritore" oltre a un'attenta valutazione per i rischi ambientali e per la salute dei cittadini.

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