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Inceneritore di Albano: Cerroni chiede i fondi al governo, il comitato No Inc lo denuncia

Una lettera riservata al commissario straordinario Sottile da parte del magnate dei rifiuti Manlio Cerroni per chiedere soldi pubblici per costruire l'inceneritore di Albano. I Comitati No INC lo denunciano

Se il Consiglio di Stato ha sancito l'illegittimità dell'atto che conferiva i fondi Cip6 per la costruzione dell'inceneritore di Albano, Manlio Cerroni, il magnate dei rifiuti del Lazio non si perde di animo e cerca di recuperarli dal Governo i soldi necessari a costruire l'impianto.

L'avvocato ha scritto una lettera riservata al Commissario Straordinario dei rifiuti Goffredo Sottile lo scorso 12 giugno chiedendo di intercedere con il Governo Monti per ottenere i fondi pubblici necessari per costruire l’inceneritore dei Castelli Romani e visto che c'è anche per completare la costruzione dell’inceneritore di Malagrotta e li chiede tramite l'istituto della Cassa depositi e prestiti.

Il Commissario Sottile ha gestito diverse emergenze ambietali in altre regioni in primis in Campania e Calabria, ma il suo mandato a Roma si ferma alla ricerca di un nuovo sito per lo smaltimento dei rifiuti, no all'eventuale apertura di impianti di termovalorizzazione. L'avvocato Cerroni nella sua missiva ritiene gli impianti di termovalorizzazione un "investimento" per lo stato. Ancora una volta il Governo Monti viene chiamato in causa per l'affaire inceneritore, di cui era stato già protagonista il Ministro Clini, annunciando prima della pubblicazione il risultato della sentenza.

I comitati No INC di Albano ritengono la missiva inviata al Commissario Sottile  una nuova “pressione indebita” esercitata, del tutto impropriamente, nei confronti d’una Istituzione e Funzione Pubblica e per questo  proprio stamattina, il Comitato No inc ha depositato una nuova denuncia penale nei confronti dell’avvocato Manlio Cerroni . L’atto di denuncia è stato inviato, tra gli altri, alla Commissione Parlamentare sulle Attività Illecite connesse al Ciclo dei Rifiuti, alla D.I.A. (Direzione Investigativa Antimafia), alla Procura di Roma, alla Procura di Velletri, al Comando della Guardia di Finanza, alla Corte dei Conti, alla Presidenza della Repubblica ed alla Presidenza del Consiglio.

Copia dell’atto di denuncia, infine, è stata inviata al Consiglio d’Amministrazione ed all’A.D. della Co.La.Ri., Ing. Francesco Rando, nella speranza venga emesso, quanto prima, un comunicato stampa ufficiale di smentita delle parole del Presidente Co.La.Ri. Manlio Cerroni.

 

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