Gestione dei rifiuti: maglia nera ad Albano e Marino secondo il dossier Saamso
L'associazione Saamso che si occupa di ambiente e salute ha realizzato con i suoi volontari un dossier sulla gestione dei rifiuti nei Castelli Romani mettendo in evidenza le irregolarità e i fenomeni al limite della legalità. Maglia nera ai comuni di Albano e Marino
L'associazione Saamso che si occupa di ambiente e salute ha realizzato con i suoi volontari un dossier sulla gestione dei rifiuti nei Castelli Romani mettendo in evidenza le irregolarità e i fenomeni al limite della legalità.
Nonostante le difficoltà e le resistenze nel reperimento dei dati, dai sopralluoghi fatti, documentati anche con foto, la maglia nera della gestione dei rifiuti va a 4 Comuni: Marino, Albano, Ardea e Pomezia nel litorale.
Il primo studio terminato riguarda la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ingombranti, elettronici, farmaci e batterie esauste. Tale lavoro, basato sui fatti e dati “reali”, presenta un quadro della gestione dei rifiuti in queste zone che è da definire "altamente preoccupante".
I risultati dello studio sono deludenti ed in alcuni casi davvero gravi. Fatto ancora più grave non è dato sapere le date del lavaggio e disinfestazione dei cassonetti e smaltimento delle acque di lavaggio, altamente inquinanti.
I cassonetti e le campane sono insufficienti, i contenitori per farmaci, batterie e vestiario sono un optional, in alcuni Comuni i cassonetti, campane e contenitori vari nuovi sono giacenti nelle isole ecologiche, dove sono le compostiere domestiche, utili per chi vive nella periferia e non solo.
Nelle periferie molti cassonetti sono rotti, senza copertura e sprovvisti del tappo di svuotamento. Quando piove il percolato (altamente inquinante), fuoriesce e va ad inquinare il terreno adiacente, ed i rifiuti aumentano il loro peso. Dalla ricerca risulta che i Comuni smaltiscono nell’impianto di trattamento rifiuti di Roncigliano (Albano), oltre che RSU, anche i rifiuti ingombranti.
"Tutto questo ci porta a pensare che i dati della raccolta differenziata vengano artatamente falsati dai Comuni - dchiarono dall'associazione -visto che fanno dichiarazioni nettamente diverse dallo stato attuale delle cose onde ottenere maggiori finanziamenti dalla Provincia e Regione. A questo punto vorremmo sapere: C’è una tracciabilità dei rifiuti? Sono stati stipulati contratti con le aziende consorziate CONAI specializzate nel riciclo. Quanti soldi sono entrati nelle casse dei Comuni dalla vendita di materiali strappati alla discarica? Invitiamo la Provincia ad accertare la verità, noi siamo ha disposizione nell’interesse dei cittadini e dell’Ambiente."
Per l'associazione Saamso con questi presupposti l’obiettivo di raggiungere il 60% di raccolta differenziata nel 2011 è solo utopia: "Certamente come associazione siamo amareggiati e delusi verso alcune Amministrazioni Comunali. Tra queste l’Amministrazione di Albano e il suo Assessore all’Ambiente. Eravamo infatti certi che per le sue posizioni ed esperienza in breve tempo avrebbe attivato una vera ed efficiente raccolta differenziata ed una politica atta a migliorare il sito della discarica, purtroppo finora ci sono solo proclami giornalistici. Riteniamo che si debbano trovare e realizzare soluzioni ambientalmente compatibili, tecnologicamente efficienti ed economicamente sostenibili, tutto ciò a garanzia della legalità e della salute pubblica".