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Appia Bis: la questione finisce in TV su Rai3

Il caso dei lavoratori licenziati della TACARO, la società che doveva terminare i lavori dell'Appia Bis tra Albano e Genzano, finisce in Tv. Questa mattina la diretta dal cantiere su Rai 3 nel rotocalco "Buongiorno Regione"

Una diretta di mezz'ora in collegamento dal cantiere di Via delle Grotte di Albano dove si dovrebbe lavorare per terminare l'Appia Bis o come la si voglia chiamare la tangenziale dei Castelli Romani, ma in realtà è tutto fermo.

Poco prima di Natale ricordiamo la società Tacaro appaltatrice dei lavori ha licenziato tutti i suoi operai in quanto nella finanziaria della Regione Lazio non è stato previsto nessun finanziamento per poter portare a termine i lavori.

Dalla Regione si è ben messo in evidenza che i fondi ci sono, ma è solo un problema di autorizzazioni e di espletamento delle procedure burocratiche della conferenza dei servizi che dovrebbe rilasciare il via libera per la costruzione del nuovo lotto.

Il licenziamento degli operai del cantiere dell'Appia bis si  reso necessario in quanto non essendovi nessuna certezza sull'effettivo proseguio dei lavori non era possibile ricorrere alla cassa integrazione.

Alla diretta televisiva condotta dal giornalista Lazzaro Pappagallo erano presenti insieme ai lavoratori, i segretari della Cgil dei Castelli Romani e della Fillea, i rappresentati della società, sindaci e referenti regionali tra cui l'assessore ai lavori pubblici Luca Malcotti.

Giuseppe Cappucci segretario Cgil ha chiesto attenzione per i lavoratori licenziati: "In questo cantiere lavorano circa 80 dipendenti che si trovano ad aver perso il lavoro, con la ditta che ha negato loro la possibilità della cassintegrazione.  Bisogna dare risposte a questi lavoratori, bisogna aprire un tavolo fra azienda, sindacati ed istituzioni, la Regione non può rimanere in silenzio davanti a decine di posti a rischio. Inoltre è evidente l’importanza della tangenziale dei Castelli che coinvolge i 100 mila abitanti della zona e rischia di restare un’altra delle grandi opere incomplete”.

A usufruire del completamento dell'Appia Bis saranno circa 100mila cittadini da Albano e Genzano e proprio il sindaco della città dell'Infiorata Flavio Gabbarini ha fatto appello alla Regione perché finanzi l'opera fino al suo tratto finale: " Far terminare l'Appia Bis fino ad Ariccia sarebbe un forte aggravio per la viabilità di Genzano visto che tutto il traffico si scaricherebbe sulla nostra tangenziale che già soffere di diverse criticità".

Certo per arrivare a Genzano la strada è lunga e in dieci anni sono stati realizzati solamente 1,9 km dell'intero tracciato e anche su Ariccia ci sono problemi per l'impatto ambientale, sono note le proteste degli agricoltori di Vallericcia e soprattutto come spiegato dal sindaco Cianfanelli c'è bisogno di una variante al piano regolatore per Ariccia che non può essere approvata senza il nulla osta della conferenza dei servizi.

A fare le spese del blocco dei lavori è soprattuto il comune di Albano dove l'opera è essenzialmente ultimata manca solo l'ultimazione dei lavori del secondo svincolo se si pensa che poi già tutta la viabilità del comune è impostata sul futuro utilizzo dell'Appia Bis: "E' un'opera indispensabile per scaricare tutto il traffico di attraversamento nei nostri centri abitati", ha detto il sindaco di Albano Nicola Marini.

L'assessore regionale Luca Malcotti ha ribadito la necessità di terminare l'opera, ma con le giuste procedure burocratiche: "L'Appia Bis è un'opera importante da un punto di vista tecnologico per la sua realizzazione interamente in galleria sotto il centro abitato. L'opera è stata pensata negli anni Novanta e realizzata solo negli anni 2000 con diversi  cambiamenti dei territori. Il tratto di Albano è terminato il lavoro è fermo perché le amministrazioni hanno chiesto delle varianti e si sta facendo la valutazione di impatto ambientale necessaria. Per i lavoratori la questione riguarda azienda e sindacati noi ci mettiamo a disposizione con il nostro assessorato al lavoro".

 

 

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