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Crisi dell'Asl Rmh: si dimette il direttore sanitario, sindaci pronti a manifestare

Sanità dei Castelli Romani al collasso: i nuovi tagli del personale hanno indotto il direttore sanitario Amedeo Cicogna a rassegnare le dimissioni. I sindaci pronti a manifestare

La sanità dei Castelli Romani è al colasso, il personale medico è carente rispetto al numero di accessi quotidiani ai pronti soccorsi e si ridurrà ulteriormente per il mancato rinnovo dei contratti scaduti lo scorso 31 marzo.

Ieri i sindaci, le organizzazioni sindacali, medici e dirigenti dell'Asl Rmh si sono incontrati presso l'ospedale di Albano per discutere di una condizione ormai sostenibile per i servizi sanitari e ospedalieri della zona dei Castelli Romani.

A testimonianza della criticità della situazione oggi sono arrivate le dimissioni del direttore sanitario dell'Asl Rmh Amedeo Cicogna, decisione già annunciata ieri durante l'assemblea al San Giuseppe di Albano che ha il sapore di una resa, un alzare bandiera bianca davanti ormai al personale insufficiente, pronti soccorsi stracolmi e posti letto risicati nel numero e l'impossibilità di garantire i servizi minimi.

Flavio Gabbarini che come sindaco di Genzano è il comune capofila dell'Asl Rmh ha messo in luce come con la mancata conferma dei medici a contratto ormai vi è una carenza di organico non più sostenibile: "Con il mancato rinnovo dei contratti viene messa a repentaglio la sicurezza dei cittadini nei pronto soccorso di Albano e Velletri, dove i medici lavorano a ritmi serratissimi, in carenza di organico e con poche strumentazioni. In più si rischia l’accorpamento dei reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria degli ospedali di Marino e Genzano. I medici sono allo stremo e i cittadini non vedono garantito il loro diritto alla salute e al ricevere le necessarie cure”.

I dati del personale in servizio presso le strutture ospedaliere dell'Asl RmH non sono confortanti e mettono in luce livelli altissimi di precariato:  sono circa 160 i medici con contratto a tempo determinato, su 30 medici di pronto soccorso solo 10 sono a tempo indeterminato e complessivamente nel territorio della Asl RmH ci sono circa 400 precari.

I Sindaci, all’unisono, chiedono attraverso la firma di un documento condiviso la proroga con conseguente assunzione dei quattro specialisti cessati dal servizio il 31 marzo; chiedono di aprire un tavolo di concertazione sul futuro della sanità dei Castelli Romani, un territorio vasto che conta ormai mezzo milione di persone. I primi cittadini sono pronti a scendere in piazza: "Organizzeremo manifestazioni per portare questa situazione all’attenzione della Regione Lazio e del Governo”, ha precisato il sindaco Gabbarini.

I consiglieri regionali del PD Bruno Astorre, Tonino D'Annibale e Carlo Ponzo hanno presentato un'interrogazione urgente alla Presidente Polverini :" L’intera rete sanitaria del territorio rischia il collasso. Per questo motivo abbiamo presentato un’interrogazione urgente alla Presidente Polverini, affinché intervenga sul rinnovo dei contratti del personale sanitario della Asl Rm H. Serve un impegno serio e chiaro della Regione, un’azione immediata per salvaguardare la salute dei cittadini e garantire loro la dovuta assistenza, messa in serio pericolo da una sempre più grave carenza di personale".

 

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