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Società municipalizzate: la crisi colpisce anche le aziende comunali di Pomezia e Albano

Vita difficile per le società municipalizzate di diversi comuni: la crisi economica, i tagli dei finanziamenti statali e molte volte una politica di gestione economica per nulla oculata stanno portando al colasso le spa comunali di Albano a Pomezia

L'autunno è caldo non solo da un punto di vista meteorologico, ma anche da un punto di vista economico e della crisi lavorativa che colpisce l'economica globale, è caldo anche per molte società municipalizzate in tutta Italia da Palermo, a Livorno a Firenze fino ad arrivare ai comuni di provincia. Nella provincia di Roma a tenere banco nelle attività amministrative e nella tutela sindacale è la situazione delle società municipalizzate di due comuni: Pomezia e Albano.

Il comune di Pomezia deve affrontare la crisi della sua principale società partecipata la "Pomezia Servizi": i dipendenti non ricevono gli stipendi da tempo e sono scesi in piazza per chiedere il rispetto dei loro contratti e soprattutto di non essere considerati lavoratori di serie B. Pur svolgendo servizi comunali e di interesse pubblico a tutti gli effetti non godono degli stessi vantaggi dell'essere un dipendente comunale e quindi uno statale, ma sono soggetti anche alle "intemperie" che possono colpire un'azienda privata e quindi crisi di bilancio, di commesse e quindi ecco gli stipendi non pagati.

I sindacati hanno chiesto un incontro al sindaco De Fusco come riportato dal segretario della Cgil di Pomezia- Castelli Giuseppe Cappucci: “Una delegazione di lavoratori è stata ricevuta dal vicesindaco e dal presidente del Consiglio comunale, i quali hanno assicurato che nei prossimi giorni avverrà il pagamento degli stipendi arretrati. Nonostante ciò chiediamo al sindaco di Pomezia di essere ricevuti al più presto per capire qual è il Piano aziendale e soprattutto quali sono le risorse per finanziarlo e le misure che si intende adottare per il rilancio della Pomezia Servizi”.

La situazione non è semplice neanche ad Albano dove si rischia la liquidazione per le due società partecipate: la società di servizi Albalonga e l'ente di formazione Albafor.

La crisi per queste due aziende partecipate è pregressa. Per l'Albalonga si parla di 2 milioni e 600 mila euro di disavanzo che però non è stato accumulato nel 2010: infatti nell'anno finanziario appena trascorso la cifra del disavanzo ammonta a circa 800mila euro, i restanti denari oltre 1 milione di euro sono da ascrivere a perdite pregresse non rilevate negli anni precedenti dal collegio sindacale. Tutti i libri contabili precedenti al 2010 sono al vaglio della società che esercità il controllo contabile esterno.

Sull'Albafor  il debito è più leggero 322 mila euro, ma pesa sull'ente di formazione il taglio di 1milione e 200mila euro imposto dalla Regione Lazio nel settore della formazione. In entrambe le società municipalizzate gravano sui disavanzi di bilancio il forte aumento di personale assunto tra il secondo semestre del 2009 e il primo del 2010, a circa un anno dalla tornata elettorale amministrativa (122 persone tra le due società).

Purtroppo le assunzioni facili che assumo uno strano sapore clientelare sono un male per tutte le società municipalizzate e pensare che come istituto giuridico le municipalizzate erano nate alla fine del XIX secolo come volano della nascente industria italiana per gestire i servizi elettrici e idrici e poi sono diventate nel mal costume italiano carrozzoni politici. Un caso esemplare i recenti "scandali" delle assunzioni facili dell'Ama e della parentopoli dell'Atac di Roma che non hanno lasciato indenne il sindaco Alemanno.

L'amministrazione comunale di Albano con il sindaco Nicola Marini sta cercando soluzioni sostenibili per poter affrontare la crisi delle due società muncipalizzate: "Albafor ed Albalonga vengono create dalla precedente amministrazione di centrodestra che, per dieci anni, le concepisce come serbatoi di assunzioni essenzialmente clientelari, senza concorsi pubblici e per chiamata diretta. Il bilancio 2010 di Albalonga, ad esempio, presenta un passivo su cui questa amministrazione è al lavoro per trovare soluzioni sostenibili per il bene dei lavoratori e delle loro famiglie"

 

 

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