Albano: posizionati i cassonetti per la raccolta degli oli esausti
Albano sempre più verso la raccolta differenziata dei rifiuti: sono stati posizionati sul territorio comunale tre cassonetti per la raccolta degli oli esausti
Albano si prepara piano piano ad avviare la raccolta differenziata subito dopo l'estate e lo fa oltre che con la periodica raccolta dei rifiuti ingombranti a Piazza Zampetti, anche con il posizionamento sul territorio comunale di tre contenitori per la raccolta degli oli esausti. Gli speciali raccoglitori sono stati posizionati dalla scosa settimana ad Albano Centro, Pavona e Cecchina in tre piazze: piazza Malaguti, piazza Berlinguer e piazza Salvo D’Acquisto.
"In attesa dell'avvio della raccolta differenziata porta a porta del prossimo autunno – ha spiegato il consigliere comunale delegato ai rifiuti Luca Andreassi – abbiamo ritenuto di offrire ai cittadini la possibilità di differenziare un’ulteriore frazione merceologica. Da oggi, infatti, oltre alla carta, plastica, vetro, farmaci e pile si potrà conferire nelle cisterne ubicate ad Albano Centro, Cecchina e Pavona l'olio vegetale da scarto di cucina. Naturalmente, tale opportunità sarà tanto più utile ed efficace quanto i cittadini ne riconosceranno l'importanza".
"Evitare di inquinare la falda acquifera gettando oli di frittura nel lavandino, così come introdurre nelle campane della differenziata il materiale previsto, rappresentano, a mio avviso, un atto dovuto nei confronti dell'ambiente in cui tutti noi viviamo. La chiusura di un ciclo dei rifiuti realmente virtuoso – ha precisato Andreassi – può avvenire solo attraverso una reale sinergia e condivisione tra amministrazione e cittadini. Anche passando per la raccolta degli oli vegetali esausti".
L'olio usato è altamente inquinante e se gettato nelle fognature impedirebbe lo scambio di ossigeno tra l’aria e l’acqua, mettendo a rischio i naturali processi biologici. Per non parlare dei danni nei corsi di acqua: versato in uno specchio d’acqua, un solo litro di olio esausto è capace di formare una pellicola inquinante grande quanto un campo da calcio e di rendere non potabile un milione di litri d’acqua, più o meno il consumo d’acqua di un individuo per 14 anni.