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Albano: muore dopo tre giorni sulla barella del pronto soccorso

Un sessantenne cardiopatico è deceduto presso l'ospedale San Giuseppe di Albano dopo aver trascorso tre giorni su una barella del pronto soccorso per assenza di posti letto. La Regione Lazio ha avviato un'indagine per chiarire le responsabilità

Muore dopo tre giorni trascorsi sulla barella del pronto soccorso. È accaduto all'ospedale San Giuseppe di Albano Laziale dove il 60enne malato, cardiopatico e diabetico,  poi deceduto era stato ricoverato d'urgenza martedì scorso per un'insufficienza respiratoria e per tre giorni è rimasto su una barella del pronto soccorso per poi morire.

A denunciare la vicenda la vedova al Tg3 regionale con un racconto che ha dell'incredibile: "Mio marito - ha detto - aveva bisogno di cure specifiche e invece lo hanno tenuto per 3 giorni al pronto soccorso. Solo ieri sera mi ha chiesto di portarlo via di là perché aveva paura di morire lì. Gli ho detto 'non ti preoccupare, domattina presto veniamo e ti portiamo via' ma non abbiamo fatto in tempo". I medici, spiega, hanno detto loro che non potevano trasferirlo perché non c'erano posti: "ci abbiamo pensato noi a trovare un letto ad aprilia chiamando da casa, ma quando siamo andati a prenderlo era già morto".

La Regione Lazio, con il suo vicepresidente Esterino Montino, ha voluto aprire immediatamente un inchiesta  per andare fino in fondo e capire le ragioni che hanno determinato un episodio così grave   e verificare la reale disponibilità di posti letto: “Ho seri dubbi sul fatto che la rete ospedaliera del Lazio per tre giorni non sia stata in grado di dare un posto letto al malato di Albano - ha dichiarato Montino - e voglio vederci chiaro in tempi brevissimi. Episodi di questo genere sono inaccettabili”.

Ricordiamo che il Pronto Soccorso di Albano è l'unico funzionante nella zona dei Castelli Romani, oltre a quello di Frascati e ha quindi un'utenza molto ampia. Intanto  il direttore sanitario della Asl Rm H, Vittorio Amedeo Cicogna in una nota ha cercato di illustrare la situazione: “In attesa del trasferimento, il paziente è stato assistito regolarmente su uno dei posti letto tecnici di cui è dotato il pronto soccorso, completo di tutti presidi necessari. È stata fornita assistenza specialistica e sono state eseguite indagini diagnostiche”.

“Il paziente - ha spiegato Cicogna - è giunto al pronto soccorso dell'ospedale alle ore 14.42 del giorno 9 dicembre ed ha ricevuto le prime cure. Presentava un quadro clinico di pluripatologia metabolico degenerativa in condizioni di rischio grave. Non essendo disponibili posti letto nel presidio di Albano è stata iniziata la ricerca di posti letto negli ospedali della provincia e di Roma mediante l'invio di numerosi fax. La ricerca è proseguita nel pomeriggio del 9 dicembre e per l'intera giornata del 10 senza ottenere disponibilità.”

Intanto giungono anche le reazione politiche degli amministratori e politici di Albano. Il primo ad esprimersi sulla questione è  il consigliere circoscrizionale dell'UDC Massimo Bonamici che ha dichiarato: “Sono ormai molti mesi che sto denunciando, dannandomi l'anima, la drammatica situazione in cui si trova il pronto soccorso dell'ospedale San Giuseppe di Albano, dopo la chiusura dei pronto soccorso di Genzano e Marino. Una situazione vissuta di persona in una sera di settembre, quando mi recai presso il pronto soccorso a seguito di un incidente stradale in cui rimase coinvolto mio figlio. Sembrava una scena surreale quella alla quale ho assistito”

“Pazienti che attendevano ore e ore prima di essere visitati, con i loro parenti ed amici infuriati che per tale ritardo imprecavano contro tutto e tutti. - continua il consigliere - Dottori e infermieri disperati che nonostante tutto, grazie alla loro abnegazione, riuscivano a svolgere il proprio lavoro. Quella sera nonostante l'ora tarda chiamai più di un giornalista pregandolo di recarsi sul posto per  sincerarsi della situazione. Avevo subito pensato che se non fossero stati presi immediatamente i dovuti provvedimenti ci sarebbe stata la triste possibilità che prima o poi ci sarebbe scappato il morto, come sembra purtroppo sia accaduto in questi giorni. Adesso spetterà alla Magistratura svolgere le indagini e stabilire eventuali responsabilità.”
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