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Albano: la maggioranza boccia la mozione sulle pari opportunità

L'argomento "donne" mette in difficoltà la maggioranza del Comune di Albano che boccia una mozione presentata dai consiglieri di opposizione che chiedevano il rispetto del principio delle pari opportunità. Ora si rischia il ricorso al Tar

L'estate 2011 potrebbe essere definita da un punto di vista politico "l'estate delle donne" nel giro di poche settimane i tribunali amministrativi e il consiglio di stato in varie regioni italiane hanno detto che le giunte composte da soli uomini o anche da tutti uomini e una sola donna, sono in contrasto con la Costituzione e contrarie alla legge e che così non vanno. E' successo a Roma al sindaco Alemanno, al presidente Caldoro della regione Campania e al collega sardo Cappellacci che in pieno agosto devono capire come dare un giusto equilibrio non solo politico, ma anche di degna rappresentanza a entrambi i sessi nelle loro squadre di governo.

Anche nei Castelli Romani la politica estiva vede come tema caldo quello delle donne e a far alzare il calore politico è il comune di Albano con la sua giunta tutta al maschile, rimasta tale anche dopo il rimpasto degli assessori.

L'opposizione guidata dall'ex candidato sindaco Marco Silvestroni ovviamente non poteva non utilizzare l'argomento "donne" per tirare delle spallate all'amministrazione guidata da Nicola Marini. Prima accendendo sul web un'accesa polemica con la consigliera di parità in quota PD Alida Castelli che sembra non aver voluto appoggiare ad adiuvandum un ipotetico ricorso contro la composizione della giunta di Albano.

Dalla polemica politica l'opposizione è passata ai fatti e ha presentato una mozione nell'ultimo consiglio comunale chiedendo il rispetto del principio di pari opportunità, un principio che se pur non strettamente legato alla composizione della giunta e degli organi amministrativi nello statuto comunale si dice che debba essere "garantito".

La mozione non è stata accolta dalla maggioranza e dal Consiglio comunale e i firmatari della mozione  Marco Silvestroni, Massimo Ferrarini, Brunamonti Daniele e Domenico Roma, hanno preannunciato il ricorso al Tar per pretendere il rispetto della costituzione e del dettato legislativo del testo unico sugli enti locali sulle pari opportunità, anche nel Comune di Albano.

I consiglieri di opposizione parlano "di un atteggiamento antidemocratico e anticostituzionale da parte della giunta di centro-sinistra  che, pur amministrando un territorio in cui più della metà della popolazione è costituita da donne,  e pur nella constatazione che nella passata tornata elettorale circa la metà dei candidati annoverati tra le proprie liste erano donne, è tristemente  emerso che non hanno individuato donne meritevoli di ricoprire incarichi nell’attuale giunta, come dichiarato da rappresentanti dell’UDC in consiglio".

"Le donne ad Albano devono ancora aspettare per veder rispettati i propri diritti, la nostra battaglia partita più di un anno fa non si fermerà, avremo come alleata, questa volta, certamente anche Alida Castelli, presidente della consulta sulle pari opportunità della Regione Lazio”, concludono i consiglieri firmatari della mozione.

 

 

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