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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Albano: il Comune esce dai patti territoriali

L'ultimo consiglio comunale di Albano ha votato l'uscita dai patti territoriali delle Colline Romane. Secondo l'amministrazione comunale l'obiettivo dei patti è stato disatteso

L'ultimo consiglio comunale di Albano, tenutesi mercoledì scroso, ha votato l'uscita dai patti territoriali delle Colline Romane e A.S.P. spa. Secondo l'amministrazione comunale l'obiettivo dei patti è stato disatteso, ovvero il raggiungimento di un elevato standard qualitativo della condizione sociale, economica e della qualità di vita ambientale delle popolazioni residenti.

Per l'attuale maggioranza che ha fatto dello sviluppo sostenibile uno dei punti cardine della propria vittoria, i Patti Territoriali, sulla carta, sarebbero potuti essere lo strumento migliore per portare a compimento questo obiettivo. Uno strumento che, data la forte vocazione turistica dei Castelli Romani, individuava cinque settori di intervento: servizi turistici, agricoltura, sistema produttivo della piccola e media impresa e dell'artigianato, valorizzazione e recupero del patrimonio storico-culturale ed edilizio, servizi e infrastrutture.

"A distanza di anni, - si è chiesto il sindaco di Albano Nicola Marini nel suo discorso in Aula sulla presentazione della delibera- mi chiedo e vi chiedo: queste cose sono state realizzate? Albano è cresciuta responsabilmente, guardando al futuro, con un'attenzione particolare a quello che è il miglioramento delle condizioni di vita dei suoi cittadini? A queste domande non si può dunque che rispondere con un secco "no".


Le motivazioni che hanno portato l'amministrazione di centro-sinistra a votare compatta per la fuoriuscita dai Patti è che non doveva esserci spazio per costruzioni ad uso residenziale, se non nell'ambito dell'edificazione di completamento e di integrazione dei complessi urbanistici esistenti e solo nei casi in cui è evidente il vantaggio per la collettività. Non doveva essere strumento di speculazione edilizia. Non doveva portare ad un aggravamento delle condizioni di vita dei cittadini. E così non è stato. Doveva invece portare ad una valorizzazione del patrimonio storico-culturale, ad una riqualificazione dei centri urbani, ad uno sviluppo economico ed occupazionale della città. E anche in questo caso così non è stato.


Inoltre i progetti urbanistici presentati da privati nell'ambito dello strumento di programmazione negoziata in questione, non hanno sempre le caratteristiche che tale strumento prescrive, e non rispondono all'obiettivo che il Patto Territoriale ha, incidendo negativamente sulla già carente dotazione di infrastrutture del territorio albanense e non rispondendo alla logica di pianificazione urbanistica ed economica di cui il territorio necessita.


La maggioranza dunque ha votato a favore dell'uscita dai Patti Territoriali sottolineando la propria idea di sviluppo sostenibile, rispetto dell'ambiente, creazione di infrastrutture e servizi adeguati e controllo responsabile della crescita della popolazione. Un voto che in modo coerente rispetta uno dei punti programmatici più salienti, su cui i cittadini hanno dato la loro fiducia all'attuale amministrazione.



 

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