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Dall'ex Campari alle scuderie nel parco: i simboli di Roma ovest che spreca i suoi spazi

Quattro luoghi di proprietà pubblica che dovrebbero essere destinati a cultura, donne, diritti, welfare. Ma non viene mai fatto nulla: i giovani del XIII accendono un focus e chiedono di essere coinvolti

Dalla fabbrica ex Campari a Montespaccato all'auditorium Albergotto dell'Aurelio, passando per la ex fonderia Veschi e le scuderie del Giannotto al parco del Pineto. I giovani del XIII municipio hanno deciso di riaccendere l'attenzione sugli spazi abbandonati e che nelle loro intenzioni dovrebbero tornare usufruibili dalla cittadinanza, con progetti che seguano di pari passo il nuovo regolamento per la gestione del patrimonio immobiliare capitolino. 

Fumogeni in quattro luoghi abbandonati del XIII municipio

Un gruppo di ragazze e ragazzi, vicini all'associazione politica "Aurelio in Comune" che annovera due consiglieri nel parlamentino del XIII municipio, lo scorso venerdì 14 ottobre ha acceso dei fumogeni colorati in quattro luoghi diversi del territorio, luoghi simbolo dell'abbandono e dello spreco di risorse della Capitale: “In un municipio in cui mancano le piazze - fanno sapere -è più che mai necessario rigenerare gli immobili pubblici abbandonati per realizzare luoghi di socialità e cultura, inclusivi, antirazzisti e antifascisti”.

"Vogliamo che la cittadinanza venga coinvolta"

“Questi devono diventare beni comuni - chiedono - . Ci aspettiamo una rete di spazi che comprenda quartieri periferici e centrali del municipio, spazi pubblici da gestire con il coordinamento di realtà territoriali associative soprattutto giovanili, in maniera pubblica partecipata. Vogliamo che la cittadinanza venga coinvolta nella riprogettazione di questi spazi, e ci batteremo per un percorso aperto che realizzi quanto chiediamo: oggi è solo l'inizio".

L'ex Campari a Montespaccato: 28 anni di cantieri interrotti

Per quanto riguarda l'ex stabilimento Campari, la storia è lunga e rappresentativa dell'impossibilità - almeno apparente - di concludere iter burocratici nella Città Eterna: chiusa a metà anni '80, acquisita al patrimonio di Roma nel 1994 per meno di 2 miliardi di lire, su iniziativa dello storico consigliere comunale di Alleanza Nazionale Tony Augello, avrebbe dovuto diventare uno spazio per il centro anziani, una sede distaccata della polizia locale e una sala polifunzionale con 200 posti. A giugno 2021 l'amministrazione Cinquestelle assegnò i lavori per l'adeguamento e la messa in sicurezza  della struttura, ma il cantiere non è mai iniziato. 

La storica fonderia crollata e incendiata

Non si distoglie molto da questa narrativa la storia dell'ex fonderia Veschi, in via delle Fornaci a Valle Aurelia. E' da questo stabilimento che sono usciti molti dei mattoni che hanno costruito la città, ma dal crollo del 2009 all'incendio della scorsa settimana, la struttura è sempre rimasta nel dimenticatoio. Ogni progetto di recupero - con l'obiettivo principale di trasformarlo in presidio culturale - è morto sul nascere senza mai diventare nulla di concreto, nemmeno un cantiere bloccato. L'azione dei giovani del XIII si è concentrata però su un altro bene: la fornace Veschi, quasi completamente ristrutturata in epoca Raggi e sulla quale arriverà un investimento grazie ai fondi Pnrr. 

Le scuderie per le donne: in attesa da 2 anni

Alle scuderie del Giannotto, nel cuore del parco del Pineto a Pineta Sacchetti, l'idea condivisa da più realtà territoriali e non solo, come l'associazione "La Pineta Si-cura" e appunto Aurelio in Comune, era quella di aprire una Casa delle donne: uno spazio polifunzionale gestito dalle donne e per le donne, con servizi di formazione professionale e assistenza alle persone, un centro antiviolenza e un bistrot aperto all'imprenditoria femminile. Se ne parlava a fine 2020, ma sono passati due anni e il casale è ancora abbandonato. 

Lo scandalo dell'auditorium: 19 anni di ritardi e 5 milioni buttati

C'è poi l'auditorium di via Albergotti: un'opera incompiuta da oltre 5.000.000 di euro, parzialmente crollato e incendiato, dove nelle scorse settimane si è propagato l'ennesimo rogo subito domato dai vigili del fuoco, recintato ma spesso usato da sbandati e senza dimora come giaciglio notturno. Si tratta di una struttura la cui realizzazione è stata approvata nel 2003 quando Vincenzo Fratta (AN) era presidente dell'allora XVIII municipio: 19 anni senza che l'auditorium sia stato aperto e fruibile anche un solo giorno, come spiegato anche da Anna Grazia Concilio per Dossier. "Faremo partire gli appalti il prima possibile" aveva commentato ai nostri taccuini la presidente del Municipio - Sabrina Giuseppetti - lo scorso mese di luglio. Da allora però è tutto in stallo. “Dopo un anno di nulla abbiamo deciso di Convocare una seduta di Commissione per affrontare questo spinoso tema. È stato difficile destreggiarsi tra escrementi e rifiuti di ogni genere depositati da chi quotidianamente vive quelli spazi" hanno commentato i consiglieri municipali di Fratelli d'Italia Marco Giovagnorio e Carlo Mattia a margine della commissione trasparenza. "Nel corso dei lavori di Commissione la Polizia Locale ci ha comunicato che sono sempre più frequenti le segnalazioni per attività di spaccio e delinquenza. Una vera bomba sociale ed ecologica che non è più possibile ignorare. Insieme alle altre forze di opposizione chiederemo la convocazione di un Consiglio tematico per discutere sul futuro dell'Auditorium di via Albergotti nella speranza che la maggioranza si decida, una volta per tutte, ad affrontare il tema" hanno aggiunto. 

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