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Aurelio La Pisana / Largo Tomaso Perassi

"No al centro d'accoglienza per migranti nel quartiere, abbiamo già dato"

La denuncia del consigliere regionale della Lega Giannini e del comitato di quartiere: "Chiuso 6 anni fa, adesso sono tornati e questo è inaccettabile per l'ordine pubblico e la sicurezza"

Giovani stranieri che entrano ed escono dalla struttura e cancelli aperti. Da quache giorno in largo Perassi, all'altezza di via Aurelia Antica, l'ex hotel Gelsomino sembrerebbe di nuovo attivo come centro d'accoglienza per migranti. La segnalazione arriva dal consigliere regionale della Lega Daniele Giannini.

Secondo quanto racconta Giannini "i cancelli, prima chiusi, sono di nuovo spalancati da 3 o 4 giorni - dice a RomaToday - e c'è un via vai di persone, che sembra vivano lì, si affacciano alle finestre. Ho raccolto informazioni e sembra che l'albergo sia stato nuovamente messo a disposizone della prefettura come centro d'accoglienza per migranti".

"Si tratta di una struttura che ospiterà centinaia di clandestini - rincara Giannini - che andranno a zonzo nei paraggi senza una meta e che già sei anni fa creò criticità alla zona, infondendo nei residenti un grande senso di insicurezza. Nel 2016 - prosegue - quando alcuni di questi soggetti tentarono addirittura di bloccare la via Aurelia al grido di 'basta voucher, dateci soldi contanti', organizzammo un sit-in al fianco dei cittadini per protestare contro la scelta intollerabile di collocare qui un centro profughi e lo rifaremo anche nei prossimi giorni".

La prima apertura del centro risale esattamente a sei anni fa. Era l'ottobre del 2016, infatti, quando l'allora consigliere regionale di Fratelli d'Italia (oggi alla Lega) Fabrizio Santori e il collega del XIII municipio Marco Giovagnorio accusavano le istituzioni di aver trasformato la struttura alberghiera in un centro "all'insaputa della cittadinanza". Va ricordato che i CAS (centro di accoglienza straordinaria), vengono gestiti direttamente dalle prefetture. 

Nonostante ciò, diversi cittadini sono in fibrillazione. A parlare per loro a RomaToday è Andrea Sitzia, avvocato e presidente del comitato di quartiere San Pio V-Carpegna. "Quando queste strutture vengono riempite di migranti - accusa - dopo essere state rimesse a posto e affidate senza alcuna gara, con la scusa dell'urgenza, va a finire che poi vengano vandalizzate. Siamo preoccupati perché in poco tempo si calamitano intorno a questi centri una serie di giri malavitosi che vanno dallo spaccio alla prostituzione. Non c'è pregiudizio, è un'osservazione statistica. Constatiamo amaramente che è stata presa una decisione senza tenere conto delle necessità del territorio". 

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