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Aurelio Boccea / Via di Casal Selce

A Casal Selce va in scena la protesta contro il biodigestore

Gli attivisti sono scesi in strada per ribadire la contrarietà alla realizzazione dell’impianto

“No impianti. Basta rifiuti”. Sono questi gli striscioni affissi nella mattina di sabato nella zona di Casal Selce dove dovrebbe sorgere il biodigestore voluto da Ama. In pochi però hanno risposto all’invito degli attivisti che hanno commentato così la scarsa presenza alla manifestazione nella mattina di sabato 9 aprile. “Ci aspettavamo molti più manifestanti, è evidente che i più non hanno ancora compreso la gravità della situazione” si legge nel gruppo Facebook ‘Casal Selce non si tocca’, fondato per contrastare la costruzione dell’impianto. 

A marzo scorso, Ama ha presentato alla Regione richiesta per l’impianto di Casal Selce e a breve partirà la conferenza dei servizi. Oltre questo, è prevista la costruzione dell’impianto a Cesano: entrambi dovranno lavorare i rifiuti organici della Capitale. Sulla carta tratterà 120mila tonnellate annue di frazione organica, con produzione di biometano. Un progetto simile per quella stessa area già esisteva, voluto dall'ex sindaca Raggi, ed era stato già autorizzato. La modifica richiesta però è sostanziale perché il precedente impianto era aerobico (senza produzione di biogas) e trattava la metà del quantitativo di organico.

Intanto, dagli attivisti continua l’appello a firmare la petizione on line per fermare l’iter autorizzativo e quindi la costruzione del biodigestore: fino ad ora sono state raccolte oltre tremila sottoscrizioni. “Diciamo ‘no’ alla realizzazione di un biodigestore nell’area di Casal Selce. Chiediamo altresì alla Regione che non vengano approvati in tale area progetti analoghi che impattino sul paesaggio e sull’ecosistema, tutelando invece le aree protette” si legge nel testo della petizione. 

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