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Sabato, 20 Aprile 2024
Aurelio Aurelio / Via Innocenzo XI

"Noi, ostaggi della banda del buco". La protesta dei residenti contro il cantiere infinito

I residenti bloccati dallo scorso 11 agosto hanno scritto una lettera a sindaco e presidente del municipio: "Quanto dobbiamo aspettare ancora?"

"Lavori via Innocenzo XI. Strada chiusa per voragine in entrambe le direzioni di marcia fino al ripristino della viabilità". Questa la comunicazione di servizio che dallo scorso 13 agosto segnala LuceVerde, canale di informazione sulla viabilità delle strade cittadine. Un cantiere salito alla ribalta delle cronache cittadine e nazionali quasi un mese fa, quando la città rimase con il fiato sospeso dopo che un uomo rimase incastrato sotto il manto stradale, all'interno di un cunicolo che aveva scavato a sette metri di profondità a due passi dal Vaticano, nella zona dell'Aurelio, forse per arrivare a mettere a segno con altri complici, un colpo in una vicina banca. 

A distanza di un mese da quella calda giornata di agosto, in attesa del processo che si terrà il prossimo 20 dicembre nelle aule di piazzale Clodio, i residenti del quartiere hanno espresso il loro dissenso per il cantiere infinito, lasciando una lettera indirizzata al sindaco di Roma Roberto Gualtieri ed alla presidente del municipio XIII Sabrina Giuseppetti: "Oltre al danno anche la beffa: dopo un mese siamo ancora 'ostaggi' della banda del buco. - Rivogliamo la nostra strada libera! - scrivono -. Quanto dobbiamo aspettare ancora?".

Una domanda alla quale, per il momento, non sembra esserci risposta. In via Innocenzo XI è infatti ancora ben visibile il cratere (recintato) aperto dai soccorritori per salvare il 34enne rimasto incastrato nel buco, con il cantiere che di fatto ha bloccato la strada, con i residenti ostaggio dei lavori, che da allora non sono mai ripresi. 

L'uomo incastrato nel tunnel

Era l'11 agosto quando un 34enne romano venne liberato - dopo 8 ore di intervento - dai vigili del fuoco che prima attraverso i tombini sottostanti e poi con una ruspa aprirono un tunnel parallelo dal quale poi raggiunsero l'uomo rimasto sepolto vivo sotto le macerie del cunicolo crollato. Un tunnel che era stato scavato da un negozio sfitto di via Innocenzo XI. Liberato l'uomo scattarono subito le indagini dei carabinieri sui presunti componenti della banda del buco. Denunciato per danneggiamento e crollo colposo il 34enne romano, assieme ad un altro cittadino romano, quell'11 agosto vennero fermati anche altri due uomini, due napoletani di 46 e 57 anni. 

"Stavamo passando in macchina per caso e abbiamo visto un ragazzo che chiedeva aiuto - dissero in in aula i due arrestati per resistenza e danneggiamento - quando abbiamo visto il tunnel nel pavimento abbiamo avuto paura e ce ne siamo andati via. Mentre andavamo via ci ha accostato un’auto e ho visto le pistole ma non abbiamo capito che erano carabinieri perché era un’auto civetta". 

Arrestati per resistenza a pubblico ufficiale dopo aver tentato la fuga alla vista dei carabinieri durante l'arrivo dei soccorsi. Pur convalidando il fermo il giudice non applicò la misura cautelare fissando la data di inizio del processo per il prossimo 20 dicembre. Intanto i residenti del quartiere continuano ad essere ostaggi del cantiere, nella speranza che non debbano attendere anche loro due mesi per tornare per essere "liberati". 

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