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Blitz anti "tombaroli": sequestrati circa 1000 reperti archeologici

L'intervento dei finanzieri ha fatto fuggire i ricercatori clandestini ma ha portato al ritrovamento di un eccezionale bottino archeologico di un'era compresa fra il paleolitico e il neolitico

Circa 1000 reperti archeologici di notevole interesse, sono stati sequestrati a Roma, nella zona di Castel di Guido, dalla Guardia di finanza di Fiumicino. La segnalazione da parte di alcuni abitanti della zona circa l'avvistamento dei cosiddetti ' tombaroli' ha dato il via all'operazione. Il pronto intervento dei finanzieri, con un blitz all'alba, ha causato la fuga dei ricercatori clandestini ma, allo stesso tempo, ha permesso di rinvenire, nascosto in un cespuglio, un ricco bottino.

948 pezzi, tra frammenti di ossa di animali di varie dimensioni, ciotoli in pietra, cuspidi di freccia, frammenti di ceramica preistorica, lame in selce e schegge di pietra calcarea, erano nascosti  all'interno di due fusti di latta. Gli oggetti, visionati da personale della soprintendenza archeologica di Roma, sono stati definiti di "eccezionale interesse paleontologico, antropologico ed archeologico, datando gli stessi in un'era geologica compresa fra il paleolitico ed il neolitico". L'attività si inquadra in un ampio contesto investigativo per contrastare l'illecita detenzione e commercializzazione di reperti archeologici, in un'area ricca di siti di interesse quale quella di Ostia Antica e di Fiumicino. Le indagini proseguono per individuare i responsabili e i canali di rifornimento del traffico.

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