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Venerdì, 19 Aprile 2024
Aurelio Aurelio / Via dei Gozzadini, 38

All'Aurelio apre un centro antiviolenza in un bene confiscato alla criminalità organizzata

A via dei Gozzadini Gualtieri e Lucarelli aprono uno spazio dedicato a chi fugge dalla violenza, intitolato a Palmina Martinelli, pugliese, bruciata viva a 14 anni nel 1981 perché si rifiutò di prostituirsi

Il XIII municipio ha finalmente il suo primo centro antiviolenza. E' stato inaugurato all'Aurelio in via dei Gozzadini 38, in un bene confiscato alla criminalità organizzata e messo a disposizione dell'ente di prossimità da parte del Comune. Al taglio del nastro hanno partecipato il sindaco Roberto Gualtieri, l'assessora alle pari opportunità Monica Lucarelli, la minisindaca Sabrina Giuseppetti, la residente di Differenza Donn Elisa Ercoli e Mina Martinelli, sorella di Palmina, alla quale è stato intitolato il centro.

Il centro antiviolenza dell'Aurelio intitolato a Palmina Martinelli

Palmina nel 1981 aveva solo 14 anni e viveva a Fasano, in Puglia insieme ai genitori e ad altri 9 tra fratelli e sorelle. Le condizioni di estrema povertà e disagio, l'alcolismo della madre e i gravi problemi di lavoro del padre hanno costretto Palmina a un'esistenza di violenza e privazioni. Poco prima di provare a fuggire in Germania con una sua amica, Palmina è stata bruciata viva dal fidanzato dell'epoca che voleva costringerla a prostituirsi. La ragazzina morì dopo oltre venti giorni di agonia in ospedale, dopo essere stata ritrovata dal fratello nella doccia di casa, dove aveva cercato di salvarsi ma senza fortuna, perché un guasto impedì la fuoriuscita di acqua. A distanza di 42 anni nessuno è mai stato condannato. 

VIDEO | Dal bene confiscato alla mafia un nuovo centro antiviolenza: sarà gestito da Lucha y Siesta

Gualtieri: "Ne apriremo uno in ogni territorio"

Gualtieri ha annunciato la prossima apertura di altri centri antiviolenza anche in VI, IX e X municipio: "Questo di oggi è solo una tappa - ha dichiarato - Stiamo lavorando per aprirne uno in ogni municipio. I numeri delle donne accolte sono importanti, ma devono aumentare, perché siamo di fronte a un fenomeno che è emergenza sociale. Ci sono dinamiche legate anche alla difficoltà degli uomini ad accettare l'autonomia delle donne. Trasformare un bene della criminalità organizzata in un luogo amico delle donne è simbolo di come la società può rovesciare il male e innescare percorsi virtuosi". "Troppo spesso noi donne non sappiamo nemmeno di subire una violenza - aggiunge Lucarelli -, ma non c'è una via di uscita dalla violenza se non c'è autodeterminazione. E associazioni come Differenza donna lavorano proprio su questo".

Il municipio: "Sarà aperto anche alle donne che vogliono essere ascoltate"

Per la presidente del XIII Municipio, Sabrina Giuseppetti, il nuovo centro antiviolenza "sarà un luogo delle donne, dove le donne potranno entrare anche quando non hanno subito violenza - promette -, ma vorranno essere ascoltate e confrontarsi. Questo è un servizio importantissimo per il territorio. Quando ci sono questi luoghi, dove le istituzioni fanno la differenza, possiamo evitare che altre donne vengano uccise". Alla cerimonia erano presenti anche i familiari di Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, vittime del massacro del Circeo.

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