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Saracinesche abbassate e pochi clienti: il triste destino del mercato di Santa Silvia

Le proposte per rilanciare il mercato

La maggior parte degli operatori del mercato di Santa Silvia ha rinunciato alla propria attività. I banchi rimasti invece, faticano ad andare avanti. Di clienti se ne vedono davvero pochi in quell'enclave di Portuense. Ed anche le iniziative per rilanciare il plateatico, sembrano ferme al palo.

Nel limbo per oltre 10 anni

Quel mercato è stato "inaugurato nel 2006 ma finora non era mai stato eseguito il collaudo – spiega Silvio Patrizi, presidente del Consiglio municipale – e quindi non era stato preso in carico nè dal Dipartimento nè tantomento dal Municipio. Siamo però riusciti ad attivare gli uffici tecnici a fine 2017 lo abbiamo preso in consegna ed ora stiamo studiando soluzioni per rilanciarlo".

Il sopralluogo inutile

Intanto per toccare la difficile condizione in cui versa l'area, la Commissione Attività Produttive del Municipio XI ha organizzato un sopralluogo. L'incontro si è svolto il 29 gennaio e non è stato immune dalle critiche. "Quel mercato è quasi morto – ha commentato Claudio Barocci, capogruppo della lista RomaTornaRoma – ma purtroppo la commissione è stata vanificata dall'assenza sia dell'assessore compentente che di una rappresentanza dei commercianti".

L'ufficio anagrafico

Per rilanciare lo spazio, occorrono idee originali ."Ho chiesto di avviare un bando per riassegnare i banchi chiusi ed ho richiesto anche la possibilità di inserire un ufficio anagrafico all'interno" ha proposto Barocci. Si tratta di una buona carta da giocare per rendere più frequentato lo spazio. Ma l'idea sconta un problema di fondo: l'assenza di personale da impiegare nello sportello. Un deficit che conoscono bene al Trullo, dove non si riesce a dare continuità ad un'analogo sportello aperto nel locale mercato.  

La carenza di informazioni

"Non ho capito il senso di quella commissione – avverte Marco Palma (Fdi) – è stata convocata senza che il Municipio provvedesse prima a recuperare la documentazione necessaria. Non sappiamo quindi da quanto tempo i banchi sono chiusi, nè quante licenze sono state rilasciate. Senza queste informazioni preliminari, cosa siamo andati a fare, a certificarne il fallimento?". La situazione è difficile anche perchè, come testimoniato da Palma, "in due ore saranno passati cinque clienti".  Cosa fare dunque? "La situazione non é poi troppo diversa negli altri mercati rionali – ragiona il consigliere Gianluca Martone (M5s) – In questo momento o ci inventiamo nuove formule per attrarre clienti in questi spazi, oppure da qui a poco il commercio elettronico farà sparire completamente questa realtà". Nel frattempo bisogna fare i conti anche con la grande distribuzione e con la soffocante lentezza della macchina burocratica che è riuscita ad impiegare una decina d'anni per effettuare il collaudo dell'area.

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