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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ponte Galeria

La Valle Galeria si appella al sindaco Gualtieri: "Qui solo inquinamento. Non c'è neanche un albero di Natale"

Anni di lotte per dire basta a rifiuti e inquinamento, tra impianti di smaltimento e siti industriali che ancora mettono a rischio la salute dei residenti

La discarica di rifiuti interrati sotto le palazzine di Monte Stallonara, l'ex discarica di Malagrotta che ancora aspetta il suo procedimento di capping e bonifica, le varie cave per rifiuti inerti sparse sul territorio pronte da un momento all'altro ad accogliere, potenzialmente, rifiuti urbani, come successo a Monte Carnevale. E poi la trasferenza nel sito di Ponte Malnome, in scadenza al 31 dicembre ma che con ogni probabilità verrà rinnovata, il continuo passaggio di mezzi pesanti da e verso gli impianti industriali presenti nella zona, i miasmi che appestano quotidianamente i quartieri. Nuova amministrazione, nuova speranza per la Valle Galeria. 

Da anni l'area della periferia sud ovest di Roma, al confine tra XII, XII e XIII municipio, ha la sua lista di richieste, da sempre rimaste inevase che ora sono finite sul tavolo del sindaco Gualtieri. "Ci siamo costituiti nel 2019 come unione di più comitati di quartiere" racconta a RomaToday Maria Teresa Cipollone, di Valle Galeria libera. "Da allora l'attenzione del Comune verso di noi è stata vicina allo zero". 

Un territorio martoriato da inquinamento ambientale di varia natura, per lo più legato al trattamento dei rifiuti con i due Tmb di Malagrotta, il centro di trasferenza presso l'impianto Ama di Ponte Malnome, l'ex cava di Malagrotta non più in uso ma mai bonificata, due bitumifici, una raffineria. Dove la paura dei residenti non è solo per il presente. "Temiamo che una delle discariche per inerti già presenti nella Valle, quattro in totale, possa trasformarsi nella discarica di servizio della Capitale" spiega Cipollone.

Un po' come stava succedendo con Monte Carnevale, sito scelto nel 2019 dall'allora sindaca Raggi per smaltire l'indifferenziato. Una mossa che scatenò la furia dei cittadini e un iter che poi si è stoppato per un'indagine che ha coinvolto il privato proprietario della cava. "È mancato però un pronunciamento della Conferenza dei servizi negativo - sottolinea Cipollone - quindi con altri proprietari potremmo assistere allo stesso procedimento". 

Non a caso il comitato chiede da sempre una moratoria sugli impianti futuri. "Mai più rifiuti nella Valle Galeria". Uno slogan che accompagna il territorio da ben prima del 2019. Anni e anni di battaglie per la salute dei residenti che oggi trovano nuova linfa in uno studio del 2016 (ma diffuso solo oggi) pubblicato sull'International Journal of Epidemiology dagli esperti del Dipartimento di epidemiologia (Dep Lazio) del Servizio sanitario regionale. Certifica come nelle zone entro i cinque chilometri da una discarica del Lazio si registri un aumento del 34% delle patologie cancerogene. Anche la Valle Galeria è tra le zone studiate. E i bambini sono i più colpiti. 

Poi, alla grande lotta per il diritto alla salute, se ne affiancano di piccole e quotidiane perché il quartiere diventi degno di chiamarsi tale. "Qui non c'è nulla, non c'è una piazza, non c'è un punto di aggregazione, una biblioteca, niente" raccontano i residenti. Nemmeno un albero di Natale. 
 

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