Monte Carnevale, dopo gli arresti una pioggia di critiche. I comitati invocano le dimissioni di Zingaretti
I domiciliari scattati nell'indagine sull'ex cava sollevano un coro di proteste. Alla Sindaca chiesto di rinunciare a Monte Carnevale per futura discarica
La notizia non poteva passare inosservata. Gli arresti domiciliari eseguiti nei confronti di Flaminia Tosini e dell’imprenditore dei rifiuti Valter Lozza hanno riacceso un focolaio mai sopito. La dirigente regionale e l’imprenditore nel ramo dei rifiuti, sono infatti legati da un comune denominatore: Monte Carnevale.
La scelta dell’ex Cava della Valle Galeria prima per ospitare inerti poi per realizzarvi la futura discarica di Roma, nel corso degli ultimi 2 anni, è stata contrastata da un fronte ampio, plurale. E sono in molti, oggi, a chiedere che dal provvedimento disposto ai danni di Tosini e Lozza, si traggano le dovute conseguenze politiche.
La richiesta di dimissioni
“Gli arresti di questa mattina non ci colgono di sorpresa” ha fatto sapere il Comitato Valle Galeria Libera, la rete che riunisce i cittadini contrari alla realizzazione di nuove discariche nel territorio a cavallo tra l’XI ed il XII Municipio. Ora il comitato chiede “l’annullamento di tutti i procedimenti in corso gli atti a firma dell’ingegner Tosini” e, contestualmente “le dimissioni dei responsabili politici quali l’assessore ai Rifiuti ed il Governatore del Lazio”.
Il ritiro della delibera capitolina
Il Comitato civico, tra i primi a commentare il duplice arresto, ha proposto anche di eliminare la delibera capitolina che “ha indicato Monte Carnevale quale discarica di rifiuti solidi urbani di Roma”. E dello stesso segno le richieste che arrivano dal centro destra al centro sinistra. Così ad esempio Fabrizio Ghera e Andrea De Priamo, capigruppo di Fratelli d’Italia in Regione e Comune, “il ritiro di quella scellerata delibera” non deve essere neppure messo in discussione, anche perchè“La Valle Galeria ha già dato abbondantemente” Dello stesso avviso, seppure di un opposto schieramento politico, è Stefano Fassina (SinistraXRoma) che ha ricordato la mozione, votata in Campidoglio “a larga maggioranza” o che “prevede l'impegno per la nostra Prima Cittadina a revocare la delibera della sua Giunta di fine 2019”.
Basta discariche
Gli arresti divento anche l’occasione, per i Verdi Nando Bonessio e Laura Russo, di ribadire che “Parlare oggi di economia circolare e di sostenibilità ambientale, non può avere nulla a che fare con la scelta di realizzare una discarica nel cuore della Valle Galeria, un territorio che da oltre 40 anni subisce le scellerate scelte ambientali degli enti locali e dovrebbe essere solamente oggetto di bonifiche e riqualificazioni ambientali”.
La linea garantista del PD
Nel generale silenzio del Partito Democratico, si registra la voce del segretario PD del Lazio. “Certo che la giustizia farà il suo corso-ha dichiarato Bruno Astorre- voglio rinnovare la mia stima nei confronti della direttrice Tosini, nella speranza che la magistratura possa presto chiarire il suo ruolo nella vicenda che la vede oggi coinvolta”.
Le neo assessore M5s
Prudente è anche il commento delle neo assessore pentastellate Roberta Lombardi e Valentina Corrado, rispettivamente assessora alla Transizione Ecologica e assessora al Turismo ed Enti Locali della Regione Lazio in quota M5S: "Apprendiamo con sconcerto degli arresti legati alla gestione del ciclo dei rifiuti che coinvolgerebbero, tra gli altri, un dirigente della Regione Lazio. Confidiamo nella giustizia e nelle Autorità giudiziarie affinché siano accertate e approfondite tutte le dinamiche e le eventuali ramificazioni di questa vicenda”.
“Purtroppo non è la prima volta che nel Lazio, e nelle altre regioni d’Italia, la gestione dei rifiuti presenta delle zone d’ombra in cui sembrerebbe caratterizzarsi non come un servizio pubblico per i territori e i cittadini ma come un business in favore di interessi particolaristici a detrimento della collettività e dell’ambiente”.
“Oltre al rispetto delle regole, ai controlli e agli strumenti messi in campo dalle Autorità competenti, il miglior antidoto contro queste disfunzioni croniche del settore è capovolgerne a monte il paradigma di gestione, passando dall’attuale sistema basato sulla produzione e movimentazione dei rifiuti a un nuovo modello, basato innanzitutto sulla riduzione dei rifiuti e sull’economia circolare. Un processo di riconversione in cui sarà fondamentale il contributo degli Enti Locali del Lazio ai fini di incentivare una maggiore partecipazione, responsabilizzazione e trasparenza”, concludono le assessore.