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Marconi Garbatella / Via del Porto Fluviale

Fiume Tevere: bellezza e degrado convivono tra le sponde del "Ponte di ferro"

Dal ponte di ferro, è possibile ammirare il suggestivo contrasto tra la natura ripariale e l'archeologia industriale. Ma oltre agli aironi ed ai gabbiani, si cela un mondo d'impenetrabile degrado

Il destino di un ponte, è di unire due estremi. Una funzione che viene perfettamente assolta da quello situato lungo il porto fluviale. Oltre che congiungere le due rive del Tevere, quest'infrastruttura assolve anche ad un altro compito. Tiene insieme la struggente bellezza del paesaggio circostante, con il profondo degrado che lo attraversa.

IL PANORAMA CIRCOSTANTE - Difficile che a qualcuno venga in mente di percorrere il Ponte di ferro a piedi. Chi però lo fa, ha un punto di vista privilegiato per guardare verso l'ex area del Gasometro. Lo scorcio che se ne ricava, è una cartolina che unisce l'archeologia industriale alla naturale bellezza insita nelle sponde del Tevere. Svettanti torri di metallo, fanno da sfondo all'incedere lento del biondo fiume, oggi popolato di gabbiani e da un bellissimo airone bianco.

IL DEGRADO - D'altra parte però, il Ponte di ferro presenta un lato oscuro. Forse più d'uno. Andando a ritroso nel tempo, viene in mente l'eccidio delle dieci donne, lì trucidate per aver assaltato il forno Tesei. Tra l'altro c'è una lapide che lo ricorda. Osservandola, si arriva immediatamente a comprendere qual è  il prezzo che qui si paga, per ammirare la bellezza cirscostante. L'aiula è degradata. Tutto ilponte di ferro lo è. L'incantesimo è rotto.  

I DUE ESTREMI - A fianco della strada, un misero giaciglio è stato ricavato dietro un muretto, tra i rovi e le bottiglie di vetro. Se invece si prova a scendere verso la pista ciclabile, trattenendo il respiro a causa dei miasmi, si deve prestare attenzione. Per la presenza di siringhe ed escrementi, bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi. Superato l'impatto, se si procede di  qualche metro, si nota un ordinato insediamento,  abusivamente realizzato sotto al ponte. C'è un mobile con le pentole impilate, tre stendini, alcune sedie. E' paradossalmente la cosa più decorosa che si possa ammirare, in un quadro di deprimente abbandono. Insomma, la magia del Ponte di ferro è compiuta. I due estremi sono congiunti. La bellezza ed il degrado, in questa terra di confine, convivono perfettamente. 

Ponte di Ferro: croce e delizia

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