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Superenalotto, i beffati non ci stanno: “Andremo fino in fondo”

La tabaccheria di via dell'Imbrecciato 137 presa d'assalto dai 15 scommettitori beffati. Il tabaccaio avrebbe spiegato che è possibile si sia trattato di un problema informatico. Intanto nella vicenda compaiono gli avvocati

In via dell'Imbrecciato non si parla d'altro. Qui, nella zona di Villa Bonelli, tanti cronisti e tante telecamente non le avevano mai viste. Tutti i caccia della rabbia dei beffati, delle dichiarazioni del tabaccaio, della gente della zona, diventata protagonista per la schedina vincente non giocata.

Ieri i 15 vincitori non vincitori hanno incontrato il tabaccaio. Hanno chiesto spiegazioni e al termine dell'incontro qualcuno ha spiegato “che potrebbe essersi trattato anche di un problema informatico”. Infatti a differenza della prima versione fornita, sembrerebbe che la schedina sia stata inserita nel terminale, ma la giocata non registrata dalla Sisal. Il tabaccaio si sarebbe cautelato assumendo anche un avvocato che a La Repubblica ha dichiarato: “Sono in corso verifiche, a seguito delle quali decideremo il da farsi”.

Intanto i beffati promettono battaglia perchè quei soldi in un modo o nell'altro li sentono loro. In molti hanno già assoldato al loro servizio un avvocato, per verificare che margini ci sono per un ricorso o per rivalersi nei confronti del tabaccaio. Da indiscrezioni pubblicate sempre da La Repubblica sembrerebbe che il tabaccaio sia disposto a pagare un 10% della cifra.

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