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Venerdì, 19 Aprile 2024
Magliana Casetta Mattei / Via Luigi Candoni

Muratella: sgomberato il campo abusivo di via Candoni

Dopo lo sgombero del campo abusivi si chiede l’immediata riqualificazione dell’area, per evitare nuove occupazioni. Mino “La battaglia per la legalità passa per la lotta alle baraccopoli”

L’operazione che ha portato alla rimozione dell’insediamento abusivo di via Candoni, sorto in prossimità del campo regolare della Muratella, è stata salutata con soddisfazione dal consiglio municipale. Da una parte all’altra degli schieramenti l’iniziativa, ben accolta, è servita anche ad alimentare  nuove aspettative.

LA NECESSARIA RIQUALIFICAZIONE - Per il centrodestra “l’area è stata finalmente liberata dall’insediamento abusivo che ha recato ulteriore degrado e alimentato fenomeni di illegalità nella zona”. Peraltro, hanno fatto notare il Consigliere di FdI-An Valerio Garipoli e l’ex Consigliere Capitolino Federico Rocca, in una nota firmata con Brian Carelli (Prima l’Italia)e Paolo Rendina (Presidente FI Magliana), “l’area era già sofferente per la presenza del campo nomadi autorizzato”. Adesso si chiede “l’immediata riqualificazione della zona interessata affinché vengano impedite nuove occupazioni”.

L'ASPETTATIVA - Anche il Presidente municipale di Forza Italia, ha puntato il dito contro il degrado dell'insediamento. A suo dire avrebbe causato “l’inquinamento a ridosso di un fossato in piena Tenuta dei Massimi”. La sua rimozione però, apre la strada ad un’aspettativa importante. “Ora  sarà possibile allargare via della Magliana così da rendere la viabilità più agevole, almeno nel tratto via Fosso della Magliana e Via Candoni con l'intersezione dello strettissimo sottopasso di via Luigi Dasti”.

LOTTA ALL'ILLEGALITA' - L’operazione di sgombero è stata commentata anche dal Presidente del Consiglio municipale Emanuela Mino. “La battaglia per la legalità passa anche dalla lotta alle baraccopoli abusive sparse per Roma, come quella di via Candoni”. Allargano lo spettro dell’analisi, Mino ha sottolineato come sia necessario un lavoro costante con obiettivi ambiziosi che dicono no a qualsivoglia violazione della legalità”. Il tutto inserito nel quadro di un progetto, che prevede il “contrasto al fenomeno delle presenze irregolari” mirando nel contempo “alla salvaguardia dei diritti degli abitanti di quelle periferie nelle quali i campi sono stati confinati”.

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