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Magliana Magliana / Via di Pian Due Torri

Omicidio viadotto della Magliana, i cittadini chiedono sicurezza: "Giovedì in piazza"

L'uccisione di un romeno nell'area più volte oggetto di denunce da parte dei cittadini scatena le preoccupazioni. Giovedì mattina manifestazione in via della Magliana

Da mesi, anni, denunciano la situazione di abbandono e degrado del viadotto della Magliana che viene sistematicamente occupato da nomadi e senza fissa dimora. Ora però, dopo l'omicidio consumatosi nella sera di giovedì, i residenti di Magliana dicono basta e scendono in piazza. E' il Comitato Magliana Viva ad organizzare la manifestazione, in programma già da tempo.

"Siamo stufi di stanziamenti di nomadi abusivi, sgomberi sviliti dall’immediato ritorno dei nomadi sul luogo, siti non bonificati e in condizioni igienico-sanitarie disperate, mancate recinzioni, mancate assegnazioni dei luoghi alle associazioni per gli orti urbani, continui passaggi di carrelli, rovistaggio, fonderie abusive, discariche nei pressi del Tevere", spiegano i cittadini. "La Magliana ha una sua dignità e non vuole essere considerato un quartiere di serie B da nessuno, in particolare dall’Amministrazione".

La manifestazione è in programma per giovedì prossimo  10 ottobre alle ore 9,30 di fronte alla Vela del Mar in Via della Magliana. La manifestazione per il rispetto dell’art. 633 del Codice Penale segue le iniziative di protesta già intraprese dai comitati di Ponte di Nona. Alla manifestazione hanno già aderito i consiglieri regionali Fabrizio Santori e Luca Gramazio, gli esponenti locali Paolo Rendina (PDL), Marco Campitelli e Claudio Cocciatelli (La Destra).

“Sono anni che sulla questione Viadotto della Magliana le Istituzioni fanno finta di non vedere", spiegano in una nota Augusto Santori, già consigliere del Municipio, Marco Campitelli e Claudio Cocciatelli, esponenti de La Destra del Municipio XI. "Eppure ogni giorno automobilisti, cittadini romani e turisti osservano lo stato di degrado e di illegalità che regna sovrano in questo quadrante di Roma. Si sono fatti sgomberi subito sviliti dal ritorno dei nomadi, impegnate enormi risorse per bonifiche che avevano più il senso delle pulizie a casa per gli occupanti che non quello di riconsegnare un’area al decoro e al godimento dei residenti. A Magliana però si è giunti al capolinea: sono finiti i soldi per gli sgomberi, la pazienza dei cittadini e la legalità non si vede da un pezzo. Se poi aggiungiamo la vergogna e il disagio cui devono assistere quotidianamente i frequentatori della pista ciclabile sugli argini del Tevere credo che poco ci sia da aggiungere”.

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