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Ciclabile Magliana: a due mesi dal mortale la sicurezza è affidata solo ai new jersey

La messa in sicurezza della ciclabile di Magliana, nel tratto dove ha perso la vita Marco Artiaco, ancora non è partita. Bonafaccia (BiciRoma): "Nessuna comunicazione su quando manterranno la promessa. Le loro sono parole al vento"

Per la sicurezza dei ciclisti romani, era stato annunciato "un segnale di forte discontinuità col passato".  Tuttavia ad oggi, la dorsale del Tevere all’altezza di Magliana, ha tradito molte aspettative. Lì, un paio di mesi fa, perse la vita Marco Artiaco.

LA SOLUZIONE AD INTERIM - “Da allora dopo aver presentato il progetto di revisione dell’incrocio, spentasi l’enfasi mediatica, il nulla – commenta Fausto Bonafaccia, Presidente di BiciRoma – Quella che doveva essere una soluzione di emergenza con dei new jersey di plastica a bloccare il transito dei ciclisti è ancora lì ed in molti ci chiedono per quanto resterà in quello stato”.

IL PROGETTO - Nel frattempo è stato elaborato un articolato progetto per mettere in sicurezza l’incrocio. "Vogliamo siano rifatte le bande orizzontali e laddove ci sono le abitazioni che siano anche rumorose. Poi verrà posizionato anche un dosso artificiale ed uno stop. Tutte misure che contribuiranno a dare la precedenza al ciclista” aveva dichiarato il Consigliere Pentastellato Pietro Calabrese, a fine ottobre. Per ora quel progetto non è stato ancora messo su strada. 

L'AFFONDO - “Un’amministrazione che si dice pro mobilità ciclistica non ha saputo fare di meglio che  alzare ‘un muro’ che impedisce il normale transito  a chi va in bici invece che allertare e rallentare i motorizzati. Da chi di competenza nessuna comunicazione su come e quando si manterrà quanto promesso, quindi – conclude lapidario il Presidente di BiciRoma -  per ora registriamo solo parole al vento”.
 

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