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Magliana, niente bonifica all’ex Buffetti: la proprietà ricorre al Tar

Il Tar ha accolto il ricorso della società proprietaria dell'ex Buffetti. Era stata chiesta la bonifica del sito, la cui copertura è in amianto. Veloccia: "E' inaccettabile. Ci sono palazzine che distano pochi metri dal complesso industriale, oltra ad una scuola, una chiesa ed una ludoteca"

L’ex Buffetti non sarà bonificata dall’amianto. Almeno per ora. L’attuale società proprietaria del sito industriale, ha infatti presentato il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale. Una doccia fredda per il Municipio XI e per i residenti di Magliana, che avevano sperato in una rapida soluzione dell’annosa vicenda.

L'AMIANTO - "Apprendo con sconcerto il ricorso al TAR presentato dalla Beta SRL per opporsi all'ordinanza sindacale emessa da Roma Capitale per obbligare la bonifica dell'amianto presente nell'ex stabilimento ex Buffetti alla Magliana - ha dichiarato Maurizio Veloccia, Presidente del Municipio XI - Ricordo che la ex Buffetti è un sito industriale dismesso con circa 1000 mq di coperture di amianto". Il Minisindacco rammenta inoltre che sullo stato di conservazione di queste coperture, c'è anche una perizia della ASL RMF, risalente al 2011, dalla quale emergeva la  necessità di bonifica programmabile entro 18 mesi e comunque non oltre 3 anni ".

LA VICENDA - La perizia non è però stata sufficiente. "Nonostante le assicurazioni fatte fin dal 2012 circa un'imminente attività di bonifica - scrive Veloccia - la Beta SRL prima avanzava 'impedimenti tecnici' consistenti nella necessità di ultimare le attività di indagini archeologiche poi ha cominciato, in modo esplicito, a rifiutarsi di effettuare quanto dovuto. Il nostro Municipio fin dal 2013 ha seguito la vicenda e sollecitato le Istituzioni preposte ad intervenire a tutela della salute pubblica. E la ASL RMD, ora ASL3, ha costantemente scritto e comunicato alla Beta SRL la necessità alla bonifica". La vicenda si è protratta fino ad oggi. Il 20 febbraio infatti l'Ufficio d'igiene ha emesso un'ordinanza sindacale, tornando a chiedere la bonifica dell'area.

IL RICATTO - "E' sconcertante apprendere ora che la proprietà non solo non ha ancora effettuato la bonifica che si era impegnata a compiere già dal 2012, avendo peraltro prodotto un preventivo di spesa di € 36.000, ma che ora si rifiuti di dar corso a tale intervento in presenza di un'ordinanza sindacale a cui si appella con speciose motivazioni - va all'attacco Veloccia - Ciò che emerge dalle argomentazioni prodotte infatti vuole stabilire un nesso ricattatorio tra l'intervento di bonifica e la concessione edilizia da parte del Dipartimento Urbanistica per una valorizzazione della proprietà immobiliare, subordinando la salute dei cittadini alla trasformazione urbanistica del complesso".

UN'AREA DENSAMENTE ABITATA - Eppure, come il Minisindaco non manca di sottolineare, l'area dove il sito industriale è inserito, risulta particolarmente popolosa. "E' del tutto evidente che l'iter urbanistico è disgiunto dalla necessità di intervenire con tempi certi per tutelare la salute dell'area, che ricordo essere densamente abitata con palazzine che distano pochi metri dal complesso industriale, una scuola, una chiesa, una ludoteca limitrofe - conclude Veloccia - E' inaccettabile questa mancanza di sensibilità, rispetto delle norme e della salute pubblica. Il 18 aprile ci sarà l'udienza al TAR per discutere la sospensiva che è stata accordata alla Beta SRL. Il Municipio e spero molti cittadini non mancheranno.
 

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