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Corviale Corviale / Via dei Rinuccini

Corviale, la piscina comunale rischia la chiusura: "Affitto aumentato del 1000 per cento"

Del 13 marzo la pec dal dipartimento Sport. Il canone passa da 550 a 5550 euro circa retroattivo dal 1 gennaio. I gestori: "Impossibile, è una cifra esorbitante"

Il Comune aggiunge uno zero all'affitto e la palestra che accoglie oltre 600 ragazzi del quartiere rischia la chiusura. Siamo al Corviale e l'allarme arriva dall'US ACLI Roma, concessionaria dell'impianto sportivo di via dei Rinuccini dal 2004. "Abbiamo sempre pagato in maniera regolare, alla scadenza del 5 di ogni mese". Il contratto è scaduto nel 2012, ma "a più riprese l'US ACLI ha chiesto in forma ufficiale - con PEC e raccomandate - a Roma Capitale di potere siglare un nuovo accordo senza avere nessuna risposta". 

Del 13 marzo scorso la mail di posta certificata inviata dal dipartimento Sport, senza alcun preavviso: il canone di locazione passa da 550 euro al mese a 5500 euro circa con valore retroattivo dal 1 gennaio 2017. Se anche i nuovi bollettini non arriveranno subito, l'organismo sportivo dovrà comunque pagare tramite bonifico bancario. Ma la cifra è esorbitante per chi ha sempre applicato tariffe sociali ai servizi offerte. E apre alla concreta possibilità di chiusura. Finiranno le attività rivolte ai giovani in una delle periferie romane dove il rischio di finire per strada esiste davvero. Oltre a quelle agli anziani costretti in città d'estate che utilizzavano la piscina per trovare ristoro. 

"Una vicenda incredibile – spiega Luca Serangeli, presidente di US ACLI Roma - che dimostra come spesso chi amministra la città sia lontano dai territori non conoscendone le dinamiche sociali ed economiche. Aumentare del 1000% l'affitto ad una realtà come la nostra significa colpire i tanti giovani del Corviale che con noi hanno intrapreso un percorso di fuga dal degrado per una vera integrazione. Farlo poi a stagione inziata è un ulteriore colpo all'economia di tante famiglie del quartiere che confidavano sulle tariffe comunali".

Mettere fine "con una pec a un'attività virtuosa che sostiene in un quartiere difficile". I gestori ancora non ci credono. "La nostra associazione, non solo ha sempre pagato regolarmente l'affitto - conclude Serangeli -  ma ha più volte posto il problema al Campidoglio della scadenza del contratto. Proprio il 28 gennaio scorso abbiamo fatto il nostro congresso in un'altra struttura del Corviale, il calcio sociale. Per quella occasione l'assessore Frongia, se pur invitato, non si presentò. Sembra che l'impegno dell'Amministrazione capitolina per risolvere il problema nelle periferie si limiti solo all'invio di una PEC". Intanto, per trasparenza, e "come è nostra prassi abbiamo affisso nella bacheca della piscina il documento arrivato da Roma Capitale per mettere a conoscenza la cittadinanza di un fatto a dir poco grave".

In serata il commento dell'assessore allo Sport Daniele Frongia: Per quanto riguarda l'impianto di Corviale il canone era già stato determinato nel 2004 in 5.000 mila euro, successivamente ridotto esclusivamente per il periodo di vigenza della concessione. Una volta scaduta la concessione nel 2012 è venuto meno il rapporto contrattuale tale da giustificare il canone ridotto. Allo stato attuale, se il concessionario scaduto ritiene ci siano motivazioni tali da giustificare il mantenimento del canone ridotto, può formulare le sue contro deduzioni nei tempi stabiliti e verrà convocato per discuterne. Al momento il dipartimento sport non ha ricevuto nulla a riguardo. In ogni caso si precisa che nessun atto ingiuntivo è stato emesso per il recupero dell'importo, siamo ancora in una fase istruttoria, volta a garantire l'esercizio dei diritti dei concessionari di cui teniamo in grande considerazione il lavoro svolto".


 

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