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Partron Lupa Roma: "Datemi uno stadio o lascio il calcio"

Cerrai amaro: "Se non sei Roma o Lazio è un dramma, ti ignorano e non ti fannio giocare"

"La questione stadio è un problema enorme, se non verrà risolta me ne andrò". Alberto Cerrai, patron della Lupa Roma, terza squadra della capitale, partecipante al torneo di Lega Pro, non usa giri di parole e fa sapere che il limite della sua pazienza è stato superato e che adesso bisogna fare qualcosa per non veder sparire una bella realtà che sotto la propria bandiera unisce colori e stemmi di Roma e Lazio. 

"Nella scorsa stagione calcistica, avendo vinto la Serie D ci siamo conquistati l'accesso alla Lega Pro - dice ancora Cerrai - e siamo quindi la prima squadra romana dietro Roma e Lazio. Siamo anche l'unica squadra laziale che milita in terza serie serie e questo dovrebbe far riflettere seriamente molte persone. Il dramma però è un altro: a Roma se non sei Roma o Lazio non ti danno alcuno spazio per fare calcio, non c'è uno stadio idoneo per questo sport in tutta la città e la cosa assurda è che non mi hanno dato neppure la Stella Polare nonostante mi fossi impegnato a ristrutturarla a mie spese". 

Ecco perchè, spiega il patron della Lupa Roma come riporta il sito della società, "probabilmente il 30 giugno me ne andrò dal mondo del calcio perchè non trovo giusto che debba combattere nella mia città per avere uno stadio. Ho chiesto solamente di poter utilizzare un impianto, presente nel mio municipio, mettendolo a norma con i miei soldi, con fatture legali, con l'Iva e facendo un bando pubblico. In Italia però ad oggi questo non mi è stato possibile". Rifletta, e soprattutto intervenga, chi di dovere. Intanto la Lupa è costretta a giocare ad Aprilia, che non è neppure provincia di Roma ma di Latina.  

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