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Special Olympics, calda accoglienza al rientro degli Azzurri: portano in Italia 107 medaglie

Terminati i Giochi Mondiali ad Abu Dhabi è tempo di bilanci. Palazzotti (Special Olympics): "I nostri atleti faranno tesoro di questa esperienza, manterranno alte nel tempo autonomia e autostima"

Striscioni, cori, abbracci e tanta emozione. Il ritorno degli atleti azzurri di Special Olympics dai Mondiali di Abu Dhabi, è stato accolto all'aeroporto di Fiumicino con una calda accoglienza.

Bentornati campioni

Per i 115 atleti e le altre 40 persone che tra tecnici ed accompagnatori hanno composto la delegazione italiana, non è mancato l'affetto. Ad attenderli al Terminal 3 di Fiumicino, venerdì 21 marzo, hanno trovato i famigliari, gli amici, i supporter ed il personale Adr presente con lo striscione "Bentornati campioni, grazie per averci regalato un'emozione unica" ed un punto ristoro. Con loro anche l'amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Ugo de Carolis.

Il medagliere azzurro

Gli atleti di Special Olympics riportano in Italia un ricco bottino di medaglie. Si tratta di 21 ori, 41 argenti e 45 bronzi, conseguiti nelle più disparate discipline.Con le lacrime agli occhi hanno mostrato, comprensibilmente orgogliosi, i premi ottenuti. A Fiumicino Veronica Paccagnella fatto vedere le medaglie conseguite: un oro nella ginnastica artisticaun , argento nel volteggio e tre  bronzi ottenute in all around, trave e corpo libero. Sei medaglie al collo invece di Elena Calabrese, conseguite nella ritmica. Tra gli altri alteti vincitori Alessia Filippi, oro nelle bocce; marco Basso e Alessandro Angelotti saliti sul podio più in alto perr il nuoto in acque libere. L'argento in equitazione è stato vinto ivnece da Roberto Cadoni e Simona Di Marzio. Marco Fiaschi, nei 200 rana, si è aggiudicato un ottimo bronzo e sul terzo gradino del podio sono saliteJennifer Di Cara e Lara De Santi nel doppio del tennis.  

Special Olympics Italia: il rientro in Italia

Il giuramento dell'atleta

Al di là delle tantissime medaglie ottenute, gli azzurri tornano in Italia avendo raggiunto un risultato importante soprattutto sul versante della crescita personale. Il giuramento degli atleti Special Olympics è infatti eloquente. "Che io possa vincere - recita - ma se non riuscissi che io possa impegnarsi con tutte le mie forze". E questo la dice lunga sulla finalità che, manifestazioni come i Giochi Mondiali, riveste per le persone con disabilità intellettiva che vi partecipano.

Autostima ed autonomia raggiunte

"I nostri atleti faranno tesoro di questa esperienza,  manterranno alte nel tempo l'autonomia e l'autostima raggiunte in questi giorni - ha  infatti spiegato Alessandra Palazzotti, la direttrice nazionale di Special Olympics,-. Loro sono i 'Game changers', così Special Olympics li ama chiamare, coloro che non si arrendono alle difficoltà e, se pensano che siano sbagliate, le regole del gioco le cambiano. Hanno rivoluzionato le prospettive da cui guardare le persone con disabilità intellettive, hanno vinto tante medaglie ad Abu Dhabi, ma soprattutto hanno vinto sui dubbi, le perplessità e i pregiudizi di chiunque li abbia visti giocare. Il tutto ancora una volta attraverso lo straordinario potere dello sport". 

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