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Roma, tensione Unicredit-DiBenedetto: salta tutto?

Gli americani hanno investito già 10 milioni in questa trattativa, 6 di caparra e 4 in altre operazioni e ci hanno messo 'la faccia'. C'è poco dialogo tra le parti e il 'closing' slitta ancora

Sembrava tutto fatto e invece ecco nuovi problemi per il tanto agognato 'closing'. Thomas DiBenedetto ha reagito malissimo alle ultime mosse di Unicredit. Sia chiaro, il 'closing' almeno al momento non è a rischio però gli americani si domandano adesso quali siano le reali intenzioni della banca. Il magnate americano sarà a Roma mercoledì ci saranno invece invece Mark Pannes, che si è occupato della ristrutturazione dei New York Knicks e Sean Barror, il manager che ha gestito l’acquisizione dei Celtics  per conto di James Pallotta. La cordata americana, in seguito alla scoperta di una maggiore passività rispetto a quella che si profilava dalla lettura della due diligence, ha chiesto ad Unicredit uno sconto che di tutta risposta ha annunciato il 'closing' al 29 luglio. Un cambio di programma mal digerito dalla parte a stelle e strisce. Gli americani hanno investito già 10 milioni in questa trattativa, 6 di caparra e 4 in altre operazioni e ci hanno messo 'la faccia', altrimenti questa transizione sarebbe seriamente a rischio. 

C'è poco dialogo tra le partie. Roma 2000, che continua a controllare l’As Roma in amministrazione controllata, ha reso noto tramite un comunicato il superamento delle condizioni sospensive. Ovvero, l'ok  della concessione alla società giallorossa di due prestiti: 10 milioni da Roma 2000, e quindi di fatto da Unicredit, e l'altro da 30 milioni. Secondo diverse fonti, però, questo passaggio non sarebbe stato concordato con gli americani. Il closing slitta quindi ancora e domani gli emissari americani Pannes e Barror  lavoreranno per ottenere una rinegoziazione di circa 10 milioni, passando da 70 a 60 milioni di euro e chiedendo di spostare la chiusura dell'affare. Unicredit sembra disposta a partecipare ad un maggior aumento di capitale, ma non a concedere sconti. La banca, che, concesso il finanziamento, ha fissato il 'closing', nella peggiore delle ipotesi andrebbe avanti da sola, cercando un nuovo socio di minoranza. L’accordo non può saltare ma un forte terremoto ha scosso i nuova Roma americana.

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