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Roma-Juve, polemiche ed emozioni anche in Coppa Italia

20 anni fa ci fu il primo gol di Totti in un 3 a 1 per i bianconeri

Due settimane dopo la lezione di Torino la Juve dei record concede domani la rivincita alla Roma di Garcia: cambia lo scenario, dallo Juventus stadium all'Olimpico, e la natura del torneo impone l'eliminazione diretta. 

SOLO JUVE IN CAMPIONATO - Se la via dello scudetto è un territorio impervio, con otto punti di divario che la Roma per ora non riesce a sgranocchiare agli avversari, il capitolo Coppa Italia è storia a parte. I conti in campionato sono impietosi per i capitolini e parlano di una distanza siderale tra i 29 scudetti (oltre ai due revocati) contro tre, il doppio delle vittorie (75 a 37), uno score netto (251 reti contro 171), una supremazia solo addolcita dagli anni '80. 

Ma se in campionato il testa a testa non ha radici storiche, in Coppa Italia è un discorso diverso e anche questo spinge Garcia, oltre al fattore campo, a giudicare plausibile l'impresa di fermare la macchina da guerra juventina. 

9 TROFEI A TESTA - Tra Roma e Juve, nel trofeo una volta snobbato ma tornato in auge, è una sfida a caccia della prestigiosa stella dei dieci successi: le due squadre con nove vittorie guidano l'albo d'oro davanti all'Inter (sette) e a Fiorentina e Lazio (sei) ma i giallorossi vantano una maggiore frequentazione con le finali (otto epiloghi andati di traverso, ultimo a maggio nel derby con la Lazio, contro cinque). 

EQUILIBRIO IN COPPA - L' equilibrio quasi perfetto è scandito anche dalle 15 sfide dirette in 74 anni: la Juve guida di un'incollatura, sette vittorie contro sei e due pareggi con cinque qualificazione contro quattro, ma il confronto diretto non ha mai avuto l'onore di una finale. E anche stavolta andrà così visto che il 'dentro o fuorì di domani sera sarà un quarto di finale. 

CONTE CERCA L'IMPRESA - Per Conte ci saranno almeno due motivi supplementari per non snobbare la Coppa Italia: nella bacheca è il trofeo che manca da più tempo. L'ultimo infatti la Juve se l'è aggiudicato nel 1995 prima di quelli in Champions, Intercontinente, Supercoppa italiana ed europea. Inoltre nessun tecnico ha mai raddoppiato l'eliminazione degli avversari: Conte si è imposto una volta come Caligaris Trapattoni, Zoff e Lippi, mentre nelle panchine giallorosse ci sono riusciti una volta Liedholm, Bianchi, Spalletti e Ranieri. Se l'antefatto è sperduto nella memoria (3-1 nel 1940 per la Juve di Gabetto e Borel) la sfida prende forma negli anni '80. 

AMARCORD - La Roma elimina la Juve nel le semifinali del 1981 grazie alla vittoria esterna griffata Ancelotti, ma la rivincita è spietata: nel 1983, anno dello scudetto, i giallorossi subiscono un doppio schiaffone (3-0 e 2-0) a cui partecipano Boniek, Platini e Tardelli. 

Nelle tre sfide degli anni '90 leggera prevalenza bianconera: nel 1990 largo alla Juve grazie a una doppietta di Casiraghi (inutile il 3-2 per la Roma al ritorno), poi l'anno dopo rivincita grazie al 2-0 a Torino con gol di Berthold e Rizzitelli. Intrigante la sfida pro Juve del 1994-95 ai quarti: 3-0 bianconero con doppietta di Vialli, sterile 3-1 romanista al ritorno bagnato dal gol di un promettente diciottenne, Francesco Totti, il 14 dicembre 1994. 

Quasi vent'anni dopo cercherà di ripetere all'Olimpico di fronte all'amico Buffon la prodezza confezionata all'ex Peruzzi. Rocamboleschi i quarti del 2006: la Roma vince a Torino 3-2 con una doppietta di Del Piero che ammorbidisce i tre gol di svantaggio, nel ritorno i bianconeri si impongono con un rigore di Mutu, ma non basta. 

Gli ultimi due incontri ravvicinati sono quarti a gara unica: nel 2011 la Roma di Ranieri passa a Torino con Vucinic e Taddei, l'anno dopo 3-0 senza storia di Conte con gol di Giaccherini, Del Piero e autorete di Kjaer. Ma domani si riparte da capo: gol, spettacolo ed emozioni sono assicurati in una delle partite più affascinanti che può offrire al momento il calcio europeo.

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