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Lazio, Reja dice addio: "Situazione ambientale critica". Pioli è il favorito

Lotito, prima di vedere Reja, ha incontrato anche Filippo Cavadini, agente di Marco Parolo

Edy Reja lascia, Claudio Lotito lavora sul sostituto e Stefano Pioli è in pole position. "Il mio rapporto con la Lazio è chiuso è finito un ciclo e la situazione ambientale è critica. Lo stadio vuoto fa male al cuore", così l'ex allenatore del Napoli a Lazio Style Radio. "Abbiamo avuto successi e delusioni, critiche ed elogi. Sono deluso per non aver raggiunto l'Europa League, lì ho capito che la mia esperienza alla Lazio fosse chiusa. La società si sta muovendo bene ma la mia avventura finisce qui". 

E' questo lo scenario in casa Lazio. Il faccia a faccia tra i due era atteso da giorni e serve a sciogliere il nodo relativo alla panchina biancoceleste per la prossima stagione. Nel quartier generale della Lazio, ieri sera, era presente anche il ds Igli Tare, con Simone Inzaghi, fino a qualche giorno fa indicato come possibile sostituto del goriziano, di passaggio. Lotito, prima di vedere Reja, ha incontrato anche Filippo Cavadini, agente di Marco Parolo. Le due parti però non avrebbero trovato un'intesa sull'ingaggio del centrocampista del Parma (ci sarebbe una differenza di circa 200mila euro).

L'allenatore di Lucinico, invece, dopo l'incontro di ieri con il patron Claudio Lotito ha deciso di mollare. "È giusto cambiare - aggiunge a Lazio Style Radio -, spero di fare il bene della Lazio. È giusto rinnovare non solo la squadra ma anche il tecnico. La situazione ultima non può continuare. Bisogna trovare il sistema giusto per far sì che l'entusiasmo ritorni e penso che la società stia operando nel modo giusto. Ho l'impressione che Lotito voglia fare benissimo, questo è l'unico modo per riavere entusiasmo. Vedere lo stadio vuoto fa male al cuore, conoscendo la passione dei laziali". 

Reja lascia quindi una squadra che aveva ereditato a gennaio dopo il licenziamento di Vladimir Petkovic e che aveva già guidato dal febbraio 2010 al giugno 2012. "Rimarrà sempre l'affetto nei confronti della società e del presidente - ammette -. Se non alleni a Roma, non puoi dire di essere allenatore. È stata un'esperienza straordinaria. Spero di aver fatto bene. Per quelli che non hanno avuto molta riconoscenza nei miei confronti, mi dispiace. Pensavo di essere più considerato. Agli altri li ringrazio, gli ho voluto bene".  

Il favorito per la panchina laziale, è Pioli. L'ex allenatore del Parma ha, in mano, la rescissione consensuale del rapporto con il Bologna ed è pronto a dire sì. Pioli firmerà un biennale con opzione per il terzo anno e sarà già pronto per il ritiro biancoceleste ad Auronzo di Cadore

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