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Di Roma ce n'è poca: la Juventus dilaga all'Olimpico

I giallorossi reggono contro una squadra apparsa non trascendentale. Le tante assenze e le precarie condizioni di alcuni giocatori alla lunga però hanno spianato la strada a Iaquinta e compagni

Si potrebbe accampare la scusa degli assenti, ma Spalletti alla vigilia aveva allontanato una scusa di questo genere. Raccontare il 4 a 1 con cui la Juventus ha sbancato l'Olimpico senza tener presente gli assenti in casa giallorossa è però cosa assai ardua. Perché se è vero che Filipe ha retto più che dignitosamente, se è vero che Loria si è scoperto goleador per una sera, se è vero che la Juve a parte i gol non ha creato grossi pericoli, viene difficile spiegare il perché di una sconfitta così pesante.

Spalletti ha parlato di episodi sfortunati, Rosella Sensi di giocatori che non hanno dato tutto. Il risultato è che i giallorossi potrebbero domani ritrovarsi a meno 5 dal quarto posto. Fortuna che c'è la sosta che servirà a recuperare gli infortunati e a preparare lo sprint finale che si annuncia quanto mai difficile.

La Roma, come detto, contro la Juve non ha giocato male. Nella prima mezz'ora Baptista e Menez, pur in ombra, hanno dato una mano ai centrocampisti e la manovra bianconera ha incontrato non poche difficoltà a svilupparsi. Il solo Giovinco era bravo a trovare le giocate per innescare Del Piero (impalpabile) e Iaquinta che si è confermato bestia nera della Roma.

Al 34' è sull'asse Giovinco – Iaquinta che nasce l'1 a 0, con il primo che serve un assist d'oro all'ex Udinese che controlla e fulmina Doni. La reazione giallorossa è affidata a Vucinic che anticipa Grygera e lascia partire un gran tiro deviato in angolo da Buffon.

Nella ripresa, pronti via ed ecco che su azione di corner Simone Loria si trasforma da brutto anatrocolo in cigno adorato della platea giallorossa. E' lui al 48' infatti a raccogliere un corner e a girare di piatto alle spalle di Buffon.

La Roma c'è, tiene la Juve nella sua metà campo e prova a creare pericoli, grazie anche agli inserimenti di Panucci e Tonetto. Al 55' però arriva l'episodio di cui parla Spalletti. Cross dalla destra di Salihamidzic deviato da Riise. La palla si impenna, Mexes è fuori tempo, Iaquinta stacca e insacca il 2 a 1.

Il gol tramortisce la Roma che 8 minuti dopo non capitola solo grazie al salvataggio sulla linea di Riise su tiro di Del Piero. Al 68' però su calcio d'angolo Mellberg è solo, svetta di testa e batte l'incolpevole Doni. A chiudere la gara ci pensa al 73' il fischiatissimo Nedved che inventa uno splendido sinistro al volo da fuori area che non dà scampo a Doni.

A fine gara Spalletti oltre agli episodi, non può non tirare in ballo gli infortuni, non solo degli assenti, ma anche dei presenti. Il riferimento è a Vucinic che è sceso in campo con un mal di schiena fortissimo: "E' difficile preparare la partita con Vucinic che per dieci giorni è stato sul lettino del medico. Noi abbiamo evidenziato delle difficoltà, poi ci si sono messi anche degli episodi, come quello sul secondo gol dove, a causa di una deviazione, la palla finisce proprio sulla testa di Iaquinta. Però bisogna battere meglio i calci d'angolo: loro lo hanno fatto meglio di noi".
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