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Venerdì, 19 Aprile 2024
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E' morto 'Goffredo il tassinaro', storico tifoso della Lazio

All'età di 67 anni si è spento oggi all'ospedale San Filippo Neri. Negli anni '70 è stato il simbolo della tifoseria laziale. Nel '99 gli è stato dedicato un club, l'Associazione Amici del Tassinaro

Si è spento questa mattina all'Ospedale San Filippo Neri Goffredo Lucarelli, meglio noto come il Tassinaro, storico tifoso della Lazio. Sessantasette anni, negli anni '70 è diventato un vero e proprio simbolo per tutti i tifosi d'Italia. Statura media, corporatura robusta anziché no, il Tassinaro era anche molto conosciuto nel suo quartiere, la Magliana, che aveva trasformato in una zona biancoceleste. Un vero e proprio personaggio, spesso e volentieri al centro di aneddoti clamorosi che l’hanno reso popolarissimo tra i supporters biancocelesti

Nell’ambito delle manifestazioni organizzate per il Centenario della S.S. Lazio nel 2000 venne costituito il comitato “Amici del Tassinaro”, libera associazione apartitica, apolitica, aritmetica, multilaziale, senza fini di lucro, nata per festeggiare quello che allora era considerato il capo dei capi della tifoseria biancazzurra.

Anche tra i tifosi romanisti il Tassinaro godeva di un certo rispetto. Storico e molto noto il graffito bastioni del Gianicolo che recitava: “Romanisti tremate perché er Tassinaro ve gonfia”.
 
Scrive Stefano Greco su https://www.sslaziofans.it/

E’ difficile spiegare ai ragazzi di oggi chi era Goffredo Lucarelli, che cosa abbia rappresentato per quelli della mia generazione “il tassinaro”, il tifoso laziale più famoso e al tempo stesso più temuto e in alcuni casi odiato d’Italia. E’ stato un punto di riferimento per tanti, amato e odiato, perché aveva un carattere impossibile. Non credo che esista una sola persona a Roma che non abbia avuto almeno una volta in vita sua un problema con Goffredo: uno scontro verbale, una lite, oppure addirittura una scazzottata. Goffredo era fatto così, ascoltava solo se stesso, in alcuni casi era una sorta di dittatore, ma aveva un cuore enorme. In tanti si sono costruiti una carriera o si sono arricchiti grazie alla Lazio, lui no. Goffredo è rimasto genuino, fedele al suo personaggio, uno che i soldi li ha sempre spesi per seguire la Lazio in tutto il mondo, con una sciarpa in mano o con uno striscione sulle spalle. Goffredo è uno che non ha mai abbandonato una sola volta quelli che chiamava i “suoi ragazzi”, perché la lealtà e l’amicizia venivano prima di ogni cosa. Dei soldi e anche dell’incolumità personale.

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