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Venerdì, 19 Aprile 2024
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M.Roma Volley Itas Diatec Trentino 1-3 | La mala educación

La M. Roma perde per 3-1 con l'Itas Dietec trentino una prova che sarà soprattutto ricordata per la battuta alla "coreana" del cubano Juantorena, il quale, con il suo gesto, ha fatto infuriare giocatori e pubblico avversario

M. ROMA VOLLEY - ITAS DIATEC TRENTINO 1-3 (13-25, 23-25, 25-22, 17-25)
M. ROMA VOLLEY: Lebl 6, Passier 3, Paolucci, Paparoni (L), Maruotti 12, Zaytsev 22, Boninfante, Bencz 2, Sabbi 12. Non entrati Antonucci, Puliti, Corsano, Cisolla. All. Giani. ITAS DIATEC TRENTINO: Kaziyski 14, Birarelli 13, Della Lunga 2, Juantorena 22, Zygadlo, Vieira De Oliveira, Sokolov 6, Djuric 8, Colaci (L), Stokr 7, Bari (L). Non entrati Brinkman, Burgsthaler. All. Stoytchev.
ARBITRI: Sobrero, Santi.
NOTE - Spettatori 2600, incasso 7100, durata set: 22', 28', 28', 24'; tot: 102'.

L’incontro di ieri, vinto, al PalaTiziano, dall’Itas Diatec Trentino per 3-1 sulla M. Roma Volley passerà alla storia come il ritorno in A1 della “sky ball”, da noi meglio conosciuta come battuta alla “coreana”. Nel IV e decisivo set, infatti, il miglior giocatore trentino, il cubano Osmany Juantorena, dopo un’ennesima bella prova dai nove metri, che aveva creato non poco scompiglio tra i giocatori capitolini, ha deciso di prodursi in un gesto tecnico, che al palazzetto non si vedeva almeno dagli anni settanta: la sopracitata battuta alla “coreana”. Il numero cinque gialloblù si è posto, cosi, con il fianco destro sulla linea dei 9 metri, tirando con il braccio destro un colpo sotto la palla tanto forte da farla alzare fino a farle toccare quasi il soffitto. La palla, allora, lentamente è ricaduta nel campo avversario senza produrre eccessivi pericoli per i giocatori della M. Roma, i quali, irritati dal gesto, si sono rifiutati di ricostruire efficacemente il gioco e, per mano di Zaytsev, hanno rinviato la palla dall’altra parte del campo in palleggio proprio sullo stesso Juantorena che, poi, ha chiuso il match con un punto dalla seconda linea. Il pubblico allora è esploso, contestando pesantemente il giocatore cubano, che è stato anche rimproverato dai giocatori neroverdi, tra cui il più agitato è apparso Paparoni. Quest’ultimo ha coinvolto nella discussione gli stessi dirigenti della squadra campione del Mondo. I fischi, poi, sono diventati insulti, quando lo stesso Juantorena è stato proclamato Mvp della giornata.

Nella bolgia noi ci siamo cominciati a chiedere se quel gesto fosse stato tanto grave, oppure se il pubblico e i giocatori di casa avessero semplicemente tramutato in aggressività la frustrazione dell’ennesima sconfitta contro Trento (la nona consecutiva). Per rispondere alla nostra domanda abbiamo voluto cercare di comprendere cosa sia effettivamente la battuta alla “coreana” e quando diventava veramente efficace. Per fare ciò ci siamo rivolti a persone che negli anni settanta praticavano quotidianamente questo gesto importato dall’oriente. La battuta “sky ball”, ci hanno detto i nostri interlocutori, era molto efficace all’aperto, quando c’era un forte sole, ma anche quando pioveva. Nel primo caso, i ricevitori avversari avevano difficoltà nel prendere una palla che ricadeva da una grande altezza sul loro campo, portando in dote il disturbo dalla luce del sole. In caso di precipitazioni, invece (la pallavolo in passato si giocava molto spesso all’aperto) la palla nella sua lunga traiettoria si caricava d’acqua scendendo a terra molto più pesante di prima. In campo indoor, la battuta alla “coreana”, veniva praticata soprattutto in campi molto alti e dal soffitto bianco. La palla, infatti, bianca anch’essa, si mimetizzava bene con il colore di quest’ultimo, rendendo difficile, da parte dei giocatori posti in ricezione, la valutazione della sua traiettoria.

Proprio il PalaTiziano, per via della sua alta cupola bianca e reticolare, era il luogo ideale per questo tipo di sevizio. Juantorena allora potrebbe aver provato la battuta per le caratteristiche del palazzetto se è vero, come hanno detto i dirigenti di Trento al vice presidente della Fipav Luciano Cecchi, che “la scelta di Juantorena di battere una ‘sky ball’ sia nata da una scommessa tra i giocatori dell’Itas Diatec, i quali vista l’altezza e la forma del soffitto del Palazzetto hanno voluto fare una battuta di vecchio stile”. L’unico problema, però, è che non essendo i palloni di oggi, bianchi come una volta, sono facilmente individuabili nella loro ascesa e nella loro caduta, rendendo semplice la ricezione. Poi, se Juantorena pensava che fosse davvero efficace, poteva provare questo tipo di servizio durante una delle fasi calde della partita e non quando 7 match ball avevano reso quasi certa la vittoria dell’Itas Diatec. I fischi dei tifosi neroverdi, dunque, sono stati giusti, come la disapprovazione dimostrata da alcuni sulla pagine facebook della società capitolina. Lo stesso Cecchi ha dichiarato: “Io credo che Juantorena abbia fatto una cosa vergognosa. In tanti anni, vissuti nell’ambito della pallavolo, non ho mai visto una cosa del genere e soprattutto non mi aspettavo ciò durante una partita che ha offerto spunti di grande spettacolo. Credo che sia un gesto antisportivo che non ci saremmo aspettati da un campione come lui. Oggi una società come Trento ha perso un po’ di dignità”.

M.Roma Volley - Itas Diatec Trentino 1-3



I set -Trento ha giocato un primo set devastante, che è stato concluso con un +12 rispetto ad un’impaurita M. Roma. Su tutti Osmany Juantorena che, con il suo turno in battuta, ha portato l’Itas Diatec da 11-7 a 19-7, mettendo in estrema difficoltà la difesa capitolina e siglando ben 4 ace. Poi il solito ping pong che si è concluso con un muro di Djuric su Maruotti per il 25-13 finale.

II set – Il secondo parziale è stato molto più combattuto del primo. La M. Roma, infatti, ha controllato meglio le battute di Juantorena ed è riuscita a giocarsela grazie al ritorno di Zaytsev autore di due ace e di un’ottima prestazione in attacco. Solo la mancanza di freddezza non ha fatto chiudere ai romani il set in proprio favore. Infatti, un ace dello stesso Zaza aveva portato la compagine capitolina sul 23-22, determinando un time out da parte di Stoytchev. Il tempo richiesto dal tecnico bulgaro, però, ha giovato ai trentini, i quali hanno chiuso la partita sul 25-23 a loro favore. Tale inversione di tendenza è stata dovuta alle efficaci battute di Birarelli che hanno reso difficile la ricostruzione neroverde, come nel caso dell’ultimo punto, determinato da un muro su una schiacciata di Sabbi, nata da un’alzata troppo attaccata a rete di Boninfante, il quale, a sua volta aveva dovuto recuperare una difficile ricezione.

III set- Dopo una partenza arrembante di Trento (0-3), la M. Roma è tornata ad esprimere il gioco che le aveva permesso di competere alla pari con la squadra di Radostin Stoytchev durante la prima frazione di gioco, raggiungendo e poi superando Trento subito prima del secondo time out tecnico. Un punto, quest’ultimo, che è stato raggiunto dai capitolini, in seguito a un intenso scambio, concluso da una schiacciata di Zaytsev dalla seconda linea. Poi, la M. Roma ha ingranato la sesta e, grazie anche a una prova magistrale a muro di Lebel, è andata a prendersi il set, chiuso ancora da un attacco di Ivan Zaytsev sul 25-22.

IV set- Nella quarta frazione di gioco ci è sembrato di rivedere la M.Roma delle prime partite del campionato. Infatti, avanti al primo time out tecnico 8-6, ha giocato alla pari con Trento fino al 17-18 poi più nulla. Il match è stato chiuso dal turno al servizio di Juantorena, il quale ha voluto finire il match con la tanto discussa battuta alla coreana.

“Il Migliore” – Alla fine di questa gara usare le virgolette per descrivere l’Mvp della giornata è d’obbligo. Juantorena, infatti, fino all’ultima battuta si era meritato sul campo il titolo di giocatore del giorno con i suoi 22 punti, di cui 5 ace. La battuta alla “coreana” finale, giudicata dal pubblico della capitale irridente verso la squadra di casa, gli ha consegnato d’ufficio la “maglia nera”.  

Matey Kaziyski (Itas Diatec Trentino): “Siamo partiti molto bene nel primo set, tenendo alto il nostro livello di gioco. Dal secondo set Roma ha spinto maggiormente, tanto che dopo il terzo set ho temuto che potessimo arrivare al tie-break. Siamo stati molto bravi nel quarto set, forzando al servizio e mettendo la M.Roma sotto pressione. Alla fine ci siamo aggiudicati tre punti molto importanti”.

Andrea Giani (allenatore M.Roma Volley): “Peccato per l’inizio, in cui siamo partiti soffrendo e troppo timidi. Poi però ci siamo ripresi, giocando punto a punto con i campioni trentini e riuscendo anche ad esprimere il nostro miglior gioco. Mi dispiace molto per il gesto di Juantorena che ha mancato di rispetto agli avversari. In carriera non mi era mai successo di vedere una cosa del genere e in un campo diverso dal nostro, con un pubblico meno disciplinato, sarebbe stato molto pericoloso”.

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