Eriksen come Manfredonia, il calciatore della Roma salvato dai medici
Quello che è successo ad Euro 2020 al danese Eriksen ricorda molto quello che capitò al calciatore della Roma Lionello Manfredonia colpito da un infarto nel 1989 in una partita contro il Bologna
Euro 2020 ha riservato attimi di terrore dopo la tragedia sfiorata, che interessato il calciatore danese Eriksen. Il centrocampista danese dell’Inter nel finale di primo tempo fra Danimarca e Finlandia, si è accasciato a terra, colpito da un infarto. Dodici minuti di terrore prima di tornare cosciente, ma la prontezza dei compagni di squadra, Kjaer per primo, e il grande lavoro dei medici hanno salvato la vita a Cristian Eriksen ed evitato la tragedia.
Quello che è successo al centrocampista della Danimarca ricorda come dinamica a quello che capitò a Lionello Manfredonia, calciatore della Roma di fine anni ’80.
Il caso Manfredonia
Era 30 dicembre 1989, la Roma giocava allo stadio Renato Dall’Ara di Bologna, e al quinto minuto di gioco Manfredonia cade a terra vittima di un arresto cardiaco. Il primo a soccorrere il calciatore fu Bruno Giordano, suo ex compagno ai tempi della Lazio e quel giorno avversario. Subito dopo fu decisivo l’intervento del massaggiatore giallorosso Giorgio Rossi che con l’aiuto delle forbici aprì la bocca di Manfredonia per evitare che la lingua potesse soffocarlo. Il massaggio cardiaco del dottore Alicicco e la defibrillazione in ambulanza da parte del dottor Naccarella furono elementi determinati per salvare la vita a Manfredonia.
Trasportato all’ospedale Maggiore di Bologna in sette minuti, Manfredonia restò in coma per 48 ore prima di risvegliarsi. “Devo la vita a Giorgio Rossi, a Ernesto Alicicco e al dottor Naccarella, che mi praticò la defibrillazione: dopo tre scariche, in genere si lascia perdere. Lui arrivò alla quarta” dichiarò anni dopo il difensore. Inizialmente si parlò di arresto cardiaco ma ancora adesso la questione da parte dei medici non risulta chiara.
Dopo questo incidente Manfredonia dovette appendere gli scarpini al chiodo, non ricevendo dall’Istituto di Scienza dello Sport l’idoneità per tornare sui campi di gioco. Era il 1990 e Manfredonia aveva 33 anni.
Eriksen come Manfredonia, Kjaer come Bruno Giordano, i medici come allora eroi. Trentadue anni dopo la storia si è ripetuta, e fortunatamente la tragedia è stata evitata.