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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lazio, l'Uefa chiude ancora l'Olimpico per l'Europa League

"E' difficile commentare nuovamente queste cose che ci dispiacciono e mi dispiacciono", dice Petkovic

La Lazio è stata condannata dall'Uefa a giocare una partita in Europa League a porte chiuse, a causa del comportamento di alcuni tifosi in occasione della gara con il Legia Varsavia del 19 settembre, 1/a giornata della fase a gironi. La Lazio, infatti, è stata punita per cori razzisti, striscioni ''inappropriati'', uso di materiali pirotecnici e inizio ritardato della gara. Al club di Lotito è stata inflitta anche un'ammenda di 40mila euro e il tecnico Vladimir Petkovic ha ricevuto un'ammonizione. 

''Gli atti dovrebbero arrivarci domani o lunedì: faremo ricorso appena possibile''. Lo fa sapere l'avvocato della Lazio Gian Michele Gentile, in merito al turno a porte chiuse disposto dall'Uefa per i cori razzisti nella gara d'Europa League col Legia Varsavia. ''Avevamo avuto la segnalazione del Fare (Football Against Racism in Europe, ndr) su qualche coro razzista dalla curva Nord – rileva il legale - Noi abbiamo replicato che non ve n'è traccia nei rapporti dell'arbitro e dei delegati Uefa''.

"E' difficile commentare nuovamente queste cose che ci dispiacciono e mi dispiacciono. Questa squadra non merita tutto questo trattamento. Spero nel ricorso". Così il tecnico della Lazio Vladimir Petkovic commenta il turno a porte chiuse comminato dall'Uefa per i cori razzisti, gli striscioni 'inappropriati' e l'uso di materiale pirotecnico nel corso della gara i Europa League con il Legia Varsavia.

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