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Lazio, Reja: "Vado avanti ma provo disagio. Zarate? Con me non rendeva"

Dopo la turbolenta giocata di ieri, il tecnico goriziano torna a parlare in vista del match contro il Cesena di domani: "Il quadro è buono ma la cornice è guasta. Maurito doveva cambiare aria"

Dopo la pioggia degli ultimi giorni sembra essere tornato il sereno, anche il casa Lazio. Nelle ultime ore ci si stava preparando alla tempesta e in vece tutto appare rientrato. L'allenatore della Lazio Edy Reja, nel corso della conferenza stampa di oggi alla vigilia della trasferta di Cesena ha parlato della sua situazione e delle dimissione portate alla dirigenze e poi respinte: "Non serve fare il punto. È inutile ribadire quello che è successo. Lo sapete. Ho avuto confronto con presidente e squadra, abbiamo chiarito e ho deciso di proseguire la mia avventura alla Lazio".

LA CORNICE MARCIA - "Sapete il disagio che ho a lavorare in un ambiente come questo - ha aggiunto il tecnico laziale - Il quadro è buono, ma la cornice è marcia. Io non devo soltanto vincere, ma devo stravincere. Ho avuto il conforto del presidente, valutazione positiva della squadra e continuiamo questa strada possibilmente sino alla fine del campionato se arrivano i risultati", ha aggiunto il tecnico che ieri durante un incontro con il presidente della Lazio Lotito avrebbe presentato le sue dimissioni, che però sarebbero state respinte.

ZARATE E IL MERCATO - Il feeling tre Reja e i tifosi è peggiorato dopo la cessione di Mauro Zarate all'Inter e il tecnico goriziano la pensa così: "All'interno sappiamo qual è la situazione e lo sa anche Mauro. Ho sempre detto che ha un talento straordinario, in lui deve scattare qualcosa a livello di stimoli. Non so per quale motivo, magari per colpa mia. Da quando sono arrivato io, non ha dato quello che aveva dato prima. Probabilmente aveva bisogno di cambiare aria. Alla società ho chiesto giocatori con determinate caratteristiche e sono stati presi calciatori che vanno bene, non posso chiedere fenomeni".

I TIFOSI - "Sono fondamentali. Spero stiano alla squadra soprattutto in una fase importante come l'avvio di stagione. Ho detto loro di deporre l'ascia di guerra, poi ognuno si prenderà le sue responsabilita. Io non sono mai scappato".

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