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Lazio, tra fischi e applausi: Mauri torna dopo Calcioscommesse

Il capitano della Lazio esulta: "E' stato come il 1° giorno di scuola. Sono di nuovo qui"

Da derby a derby. Stefano Mauri riprende da dove aveva lasciato, dalla stracittadina con la Roma. Sono passati oltre otto mesi da quel 26 maggio in cui la sua Lazio vinse la Coppa Italia; in mezzo un processo sportivo per calcioscommesse e una squalifica di nove mesi, poi ridotta a sei, che gli ha impedito di giocare sino a oggi. Sino al primo minuto del secondo tempo. 

"Finalmente sono tornato - le prime parole del capitano biancoceleste - quello che ho passato non è stato semplice però sono contento di essere tornato. Non è stato facile giocare di nuovo dopo sei mesi, ma sono di nuovo qui". Il suo ingresso in campo al posto di Keita è stato accompagnato dai cori di scherno dei tifosi giallorossi ("Dacce due quote, Mauri dacce due quote"), ma il centrocampista brianzolo ha guardato soltanto dalla sua parte dell'Olimpico, dove i supporter biancocelesti gli hanno dedicato lo striscione "bentornato capitano" e un lungo applauso. 

"Sono sempre stati con me - riconosce - sono contentissimo, sta a me tornare in fretta il più forte possibile. Mi è sembrato quasi il primo giorno di scuola, a 34 anni non è normale, ma va bene". La prestazione offerta non è stata la migliore, ma il tecnico Edy Reja confida nel suo giocatore: "Era il derby, sono otto mesi che non giocava, aveva un grandissimo peso sulle spalle, ma non pensavo potesse avere una difficoltà del genere. Bisogna anche iniziarlo a farlo giocare. Devi pur fargli questo battesimo". 

Quel 2 agosto in cui la Commissione Disciplinare della Figc lo fermò nove mesi, per le presunte combine di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio del maggio 2011, è alle spalle così come la conferma della pena della Corte di Giustizia federale e la riduzione di tre mesi disposta dal Tnas. "Mi è rimasto tanto di quei momenti, ma bisogna mettersi tutto alle spalle e guardare al futuro - glissa -. Il futuro è quello che conta, quindi ora bisogna mettersi a lavorare". Tornando a far parlare di sè soltanto per quanto fatto vedere sul rettangolo verde.  

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