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Lazio, la rinascita passa per Klose. Petko tira un sospiro di sollievo

L'ingresso in campo del tedesco nella ripresa ha cambiato volto ai biancocelesti: brutti e impauriti nel primo tempo, dopo i gol gli uomini di Petkovic si sono sbloccati e sono tornati al successo

La Lazio batte il Cagliari e trova un successo importantissimo, non tanto per la classifica o per il prestigio dell'avversario, quanto perchè permette a Petkovic, finito sotto esame dopo le ultime prestazioni, di tirare un sospiro di sollievo e alla squadra di ritrovare un po' di fiducia in sé stessa.

'USATO SICURO' - Altro che linea verde. Altro che giovani. Stavolta il generoso Brayan Perea, lo scattante Keita e l'eclettico felipe Anderson non c'entrano nulla. Per togliere le castagne dal fuoco a Vladimir Petkovic, mai sotto pressione come in questi ultimi 10-15 giorni, c'è voluto un veterano di assoluto spessore come Miroslav Klose. Il tedesco, la cui presenza in tribuna nello scialbo pareggio contro i ciprioti dell'Apollon Limassol aveva destato perplessità e alimentato le voci sul futuro a Roma, ieri è partito dalla panchina, in un match in cui la Lazio ha giocato un primo tempo abulico, in cui la richiesta dei tifosi di 'tirare fuori gli attributi' sembrava destinata a rimanere inascoltata. 

LA SVOLTA - Nella ripresa, Petkovic, vedendo i suoi in difficoltà, lenti e impacciati nella manovra, ha deciso di cambiare tutto: fuori Ederson (quasi inesistente ieri) e Novaretti (ahimè di nuovo infortunato), dentro Klose e Ciani. Risultato? Il kaiser trasfigura la Lazio: in poco più di cinque minuti dal suo ingresso in campo, prima si fionda come un avvoltoio sul cross di Candreva e di testa infila Agazzi per l'1-0 che sblocca il risultato. Poi, non pago, non dà neanche il tempo ai sardi di rimettere il pallone al centro, che con una percussione palla al piede entra in area e con una sterzata repentina porta Pisano a commettere fallo di mano: rigore di Candreva, 2-0, e Lazio che riprende a giocare come se la crisi vissuta negli ultimi giorni non fosse mai esistita. 

DEFRAMMENTAZIONE IN CORSO - Ora non bisogna illudersi che le difficoltà della Lazio siano terminate, tuttavia la vittoria di ieri contro il Cagliari è molto importante perchè permette alla squadra di ritrovare fiducia, e soprattutto l'abbraccio di quel pubblico che l'ha duramente contestata dopo i risultati con Sassuolo, Atalanta e Apollon.

I tifosi avevano chiesto una reazione che seppur tardiva è arrivata con la carica suonata da Klose. Adesso la Lazio deve ritrovarsi come gruppo e avere unità d'intenti. Il recupero di elementi preziosi come Konko, Lulic e più tardi Biava permetterà alla squadra di Petkovic di tornare in corsa per i suoi obiettivi. Magari senza guardare alla controparte cittadina a cui le cose girano tutte per il verso giusto. E come ha detto ieri Radu nel post-partita, un cauto ottimismo: "Noi puntiamo alla Champions, ogni anno siamo arrivati lì e abbiamo perso negli ultimi 100 metri. Ogni anno abbiamo iniziato bene e finito male, quest'anno spero sia il contrario".

LEADER DIFENSIVO - Perso nuovamente Novaretti, infortunatosi dopo un prodigioso recupero su Ibarbo, la Lazio può finalmente riabbracciare uno dei suoi leader, Stefan Radu. Il romeno era rientrato già nella trasferta di Cipro, ma ieri si è vista tutta la sua importanza, che non è soltanto tecnica, ma soprattutto psicologica. In assenza di Biava è lui l'uomo più importante della difesa, è uno di quei giocatori che sente la maglia cucita addosso e che ha la cattiveria agonistica della quale parlava Petkovic in conferenza stampa. Il suo pieno recupero è fondamentale e se starà bene la retrogurdia laziale, oltre che la squadra intera, non potranno che trarne giovamento. 

MERCOLEDÍ A MILANO - Archiviato il successo con i sardi, la Lazio è ora attesa da un altro impegno tutt'altro che semplice: la prossima partita sarà mercoledì sera in trasferta a San Siro, nel turno infrasettimanale. I biancocelesti affronteranno il Milan, altra squadra che vive un momentaccio e che dopo il ko di Parma è alla stregua di un leone ferito. A San Siro contro il Milan c'è da sfatare un doppio tabù: quello del mal di trasferta e quello di un successo che manca addirittura da 24 anni (Milan-Lazio 0-1 autogol di Maldini, se si esclude la vittoria in Coppa Italia nel 2003-2004 quando a Milano la Lazio s'impose 1-2). 

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