Lazio, la sosta per recuperare gli infortunati
Le ultime uscite dei biancocelesti sono state senz'altro migliori rispetto all'inizio di stagione, soprattutto dal punto di vista caratteriale. Adesso Petkovic ha anche un'arma in più: i suoi giovani
Ieri sera contro la Fiorentina alla Lazio è mancata soltanto una cosa: il gol. Non proprio un dettaglio, visto che alla squadra di Petkovic avrebbe probabilmente fruttato 3 punti meritati anche a detta dello stesso Montella. Guardando il bicchiere mezzo pieno, il tecnico bosniaco può comunque dirsi soddisfatto vista l'intensità con cui la sua squadra ha interpretato l'incontro.
LA PARTITA DELLA SVOLTA - L'organico biancoceleste, dopo un avvio stentato, in cui le sconfitte contro Juve (in Supercoppa e campionato) e Roma, avevano minato sicurezza e autostima, sembra finalmente essersi ritrovato. Quella che molti indicano come la svolta è avvenuta in Turchia: sotto 3-1, in una partita in cui sembrava girare tutto per il verso sbagliato, la Lazio ha tirato fuori gli artigli agguantando il 3-3 e rischiando addirittura di vincere. Una grande prova di cuore e carattere, in cui Petkovic ha scoperto di poter contare anche sui baby Perea, Anderson e Keita.
I BABY TERRIBILI - I due '93 devono davvero aver impressionato il tecnico, tanto che ieri, contro la Fiorentina, ha deciso di riproporli entrambi dal primo minuto. Il risultato? Brayan Perea è stato uno dei migliori in campo e sui suoi piedi è capitata una delle chance più ghiotte dell'incontro. Il colombiano, oltre ad aver effettuato un pressing costante sui giocatori viola ha dimostrato di avere anche degli ottimi mezzi tecnici, ma soprattutto di avere grande personalità, vista la disinvoltura con cui ha giocato per gli interi 90 minuti. Passo indietro invece per Felipe Anderson, che evidentemente ha pagato il doppio impegno ravvicinato, dopo un lungo periodo di inattività agonistica. Il brasiliano non è stato nel vivo del gioco come a Trebisonda, ma va detto che ogni volta che tocca la palla dà l'impressione di potersi inventare qualcosa.
HERNANES INCORAGGIANTE - Anche Hernanes appare finalmente sulla buona strada per tornare a esprimersi sui suoi livelli: a Trebisonda ha colpito un palo sul risultato di 2-1 per i padroni di casa, e ieri contro la Fiorentina è stato uno dei più pericolosi cercando più volte la conclusione a rete. Sicuramente è un altro giocatore rispetto all'ectoplasma visto contro il Sassuolo. Il Profeta deve ritrovare il sorriso e lavorare soprattutto sulla sua posizione in campo, oltre che su un limite che a lungo andare rischia di arrecare danni alla Lazio: è stranamente troppo falloso e sembra aver fatto l'abbonamento al cartellino giallo. Speriamo si ricordi presto che la sua specialità sono i gol (con annesse capriole) e non i falli.
SOSTA PROVVIDENZIALE - Se da un lato questa sosta può essere un problema, visto che spezza il crescendo di una squadra che si sta ritrovando, per un altro verso la pausa dovuta agli impegni delle Nazionali casca a fagiolo: la Lazio ha ancora fuori per infortunio Radu, Biava, Novaretti, Konko e Klose. Praticamente mezza difesa e mezzo attacco. A partire da oggi ci sono circa 2 settimane per provare a recuparli a pieno e riprendere così a giocarsela a pieno organico contro chiunque. Se così sarà, Petkovic avrà altri problemi, questa volta d'abbondanza, ma a detta dello stesso tecnico un po' di concorrenza non può che giovare alla squadra.
CURVA SENZA PACE - Il buon momento sul campo della Lazio, non si riflette purtroppo sui suoi tifosi, in particolare sulla Curva Nord. Dopo la notizia della squalifica del campo in Europa League contro l'Apollon Limassol (ancora una volta per comportamenti razzisti), ieri un'altra pagina nera per il tifo organizzato laziale: un tifoso laziale è rimasto ferito alla mano dopo l'esplosione di un petardo. Secondo quanto riporta l'ANSA, il giovane, subito soccorso, avrebbe perso tre dita della mano. Per la Curva Nord sembra davvero non esserci pace.