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Lazio, Reja: "La sconfitta? Lo stadio senza tifosi non aiuta"

In una curva Nord senza tifosi capeggiava lo striscione: 'la Lazio è nostra e la lasceremo ai nostri figli'

Doveva essere la partita fondamentale in ottica Europa League, ma la sconfitta con l'Atalanta potrebbe esserlo in negativo. "Dovevamo fare il passo definitivo, era importante vincere - si rammarica il tecnico della Lazio, Edy Reja -. Eravamo proiettati verso l'Europa League, questa battuta d'arresto pesa ma non è finita". 

A condizionare la prestazione dei suoi forse un Olimpico deserto, per il secondo atto della contestazione mossa dai tifosi al patron Lotito. "Sicuramente le squadre che vengono sono avvantaggiate da un clima del genere - dice il goriziano, commentando il forfait della curva Nord occupata soltanto dallo striscione 'la Lazio è nostra e la lasceremo ai nostri figli' -. L'Atalanta è stata sorniona. Nel primo tempo noi abbiamo lavorato bene ma non abbiamo concretizzato le palle messe in mezzo. C'era un rigore nettissimo su Keita, un gol annullato a Gonzalez. Oggi chi andava in vantaggio avrebbe vinto. Non abbiamo fatto una prestazione come nelle giornate passate, mi dispiace. Ma oggi il sostegno del popolo laziale è venuto meno". 

"Dovevamo fare qualcosa in più tutti quanti - si rammarica Keita -. Ora pensiamo alle prossime partite. I tifosi? Non siamo separati, mostrano sempre il loro affetto alla squadra. La partita l'avranno guardata in tv, dando il loro supporto come sempre. Noi dobbiamo guardare al campo".

Contro Lotito, l'ex Guglielmo Stendardo: "È una frattura insanabile, quando c'è egocentrismo e narcisismo si fa fatica a dialogare. I tifosi meritano di meglio". L'allenatore dell'Atalanta, Stefano Colantuono, si gode invece il successo mentra la Lazio vede sfuggirsi un'altra occasione. 

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