Sara Scalbi ha dominato i campionati del mondo di karate Wukf che si sono disputati lo scorso fine settimana a Dublino, la romana dell' Ippon Ken si è imposta in entrambe le specialità del karate, il kata (forme) e il kumite (combattimento), dimostrando ancora una volta tutta la sua bravura e completezza tecnica. Per la Scalbi dopo l'oro nel kumite agli ultimi mondiali disputati nel 2013, questa manifestazione iridata è stata quella della definitiva consacrazione internazionale col raggiungimento del prestigioso obbiettivo della doppietta nelle due discipline dell'affascinante arte marziale nata nel paese del sol levante. Il primo oro lo ha vinto nel kata Goju-Ryu, letteralmente stile duro/morbido,Go, che vuol dire duro/sodo, si riferisce a tecniche di mano chiusa con attacchi lineari e diritti; Ju, che vuole dire morbido/molle, assegna tecniche di mano aperta e movimenti circolari. In finale si è imposta su un altra brava atleta romana come Valeria Bernardi grazie ad una perfetta esecuzione del kata Suparimpei (108 mani), un kata molto lungo e introduce due modi di calciare, il salto in avanti ed a forma di semicerchio. Nel combattimento categoria fino a 60 kg ha bissato il successo del 2013 battendo tutte le avversarie incontrate con punteggi perentori esprimendo un karate tanto efficace quanto spettacolare da vedere per il numeroso pubblico presente, 6-0,5-3,6-0 e 6-1 i punteggi che ben rappresentano la superiorità avuta da Sara sul tatami Irlandese. Spettacolare e di alto contenuto tecnico la finale contro la romena Magdalena Teir travolta prima da veloci tecniche di braccia, un kizami d'anticipo e un gyako zuki d'incontro, e terminata con un perentorio mawashi chudan (calcio circolare all'addome). Sempre nel combattimento è arrivato anche il bronzo a squadre assieme alle compagne di nazionale Mara Gabrielli, Elisa Damo e Chiara Vincenzoni. Da segnalare per la palestra Ippon Ken del maestro Franceco Latorre, che fornisce numerosi atleti alla nazionale azzurra, l'oro nel kata juniores di Chiara vincenzoni e quello nel goju ryu di Dario Barberini.