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Spalletti: “Né Inter, né Fiorentina, Totti poteva parlare quando ho lasciato”

In una lunga intervista a Sky Sport 24, vincitore del campionato in Russia, smentisce di essere stato contattato da squadre italiane. Vede il Milan come favorito e dà speranze alla Roma

Fa spallucce Spalletti a parlar di Italia. L'ex allenatore dei giallorossi sta bene dove sta: in Russia sulla panchina dello Zenit San Pietroburgo, tanto da dire che “ci sono meno tensioni, meno pressioni e ti rendono la vita più facile.”

Quindi il tecnico, che con la Roma accumulò il record di vittorie consecutive in A, ben 11, ottenuto nella stagione 2005/06, poi la Supercoppa italiana del 2007 e le due Coppe Italia (2007 e '08), fa capire di non avere la nostra Penisola tra i suoi obiettivi: “Non sono mai stato contattato né dall'Inter né dalla Fiorentina, se non mi mandano via o non cambia la situazione resto qui.” Dichiarazioni, questa come altre, rilasciate in una lunga intervista telefonica con Sky Sport 24, telefonata, in cui a sentir bene, un po' l'Italia gli manca, o meglio, la serie A, ammettendo che l'esperienza fatta nel nostro campionato gli è servita per vincere in Russia.

Lo Zar quindi parla dell'imperatore e, riferendosi al capitano della Roma, si lascia andare ai ricordi, in particolare ad alcuni momenti spiacevoli nella capitale, quelli dell'addio: “Totti mi ha fatto i complimenti per lo Zenit sul suo sito? Sono contento, lo ringrazio, magari se mi diceva qualcosa di più quando sono andato via era meglio.” Da Totti di nuovo al nostro campionato, Spalletti parla anche dell'allenatore del Milan: “Si è dimostrato quello che già conoscevo. E' un ragazzo moderato, educato. L'equilibrio è la caratteristica più importante. E' uno che farà strada in questo lavoro".

Ma gli amori veri tornano a far capolino nella mente, così come per il tecnico fiorentino che qualche parola per la Roma ce la spende: “La Roma sono convinto che ha tutto il tempo possibile per recuperare, per la qualità di squadra che ha". Capitolo talenti, infine, quelli difficili. Antonio Cassano è "fondamentalmente un bravo ragazzo - dice Spalletti - poi in certe situazioni non riesce a trattenersi. Bisogna che impari a gestirsi. Certi errori non sono più accettabili da un giocatore del suo valore".

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