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Immobile "giocatore dell'anno" premiato nella sua Napoli: "Qui sarei venuto a piedi"

Dura da anni il "corteggiamento" tra il bomber della Lazio e la sua città natale

Quante sfumature ci sono tra il celeste e l’azzurro? Quanti timori da un lato e quante speranze dall’altro? Quanti chilometri separano Formello e Castel Volturno? Questo lo sappiamo: 212, scegliendo il percorso migliore. Ciro Immobile li avrà percorsi eccome sul rettangolo di gioco, chissà se lo farà anche fuori, prima o poi. Alla fine, almeno da Google Maps, sembra tutta discesa.

Intanto ha incassato gli elogi del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, presente ieri alla premiazione dell’attaccante di Torre Annunziata come “Giocatore dell’anno”. Il primo cittadino lo ha corteggiato così: “Ciro è un ragazzo della nostra terra, che ha sempre riconosciuto nella solidarietà, nell'etica e nella legalità dei valori solidi da difendere. Alcuni calciatori sono in grado di essere dei campioni non solo sul campo ma anche fuori, sfruttando la loro potenza mediatica. Ai nostri ragazzi basta dare spazi perché vengano fuori dei talenti”.

E Ciro ha ricambiato con affetto, un affetto che, come vedremo tra poco, non è mai mancato negli anni: “Sono felice di ricevere questo premio nella mia città. Mi piacerebbe essere un esempio per i tanti ragazzi che vedendoci magari possono impegnarsi, cercare di emergere. Penso a quei giovani che vengono da realtà difficili come la mia: vorrei essere un modello per loro".

Non scopriamo nulla: la suggestione di posare gli scarpini lì dove sotto i tacchetti e lo strato d’erba ci sono le sue radici è sempre stato un pensiero fisso di Immobile. Lui non lo nasconde, partendo dal “divorzio” con Insigne ai tempi del Pescara: “Ci trovavamo così bene in campo, che poi è stato un peccato andare via. Ognuno prende le proprie strade; era ovvio che il Napoli riprendesse Lorenzo come  giocatore simbolo di questa città. E ha avuto ragione. Io ci sono stato vicino, sarei venuto a piedi qui, però non se n’è fatto più niente”.

Ma con Ancelotti sulla panchina azzurra, Immobile di nuovo capocannoniere e tanti cambiamenti in atto, hai visto mai...

Una love-story senza lieto fine?

Ci è stato vicino, vicinissimo. Ma quante volte? Non di certo una. Trasformiamoci in gamberi per qualche minuto e torniamo all’8 febbraio 2018: Marco Sommella, il procuratore di Immobile, afferma a Radio CRC: “Immobile sarebbe andato eccome al Napoli, ma i matrimoni si devono fare in due”. Retrocediamo ancora, 9 gennaio 2018: l’altro agente, Alessandro Moggi, parla a “Il processo di Biscardi”: “De Laurentiis poteva prenderlo a 8 milioni di euro, ma non l’ha voluto”.

Siete gia stanchi o saltiamo ancora all’indietro? Nel luglio del 2016 Calciomercato.com titola: “Immobile-Napoli: si chiude?” e lo stesso Ciro ammette a Radio Kiss Kiss: “Vestire l’azzurro per me sarebbe fantastico”. A maggio dello stesso anno, sempre lui: “Il Napoli ha sempre un posto speciale per me, mi piacerebbe giocare per gli azzurri ma non sono io che faccio il mercato”.

E siamo al 16 dicembre 2015: Immobile è in prestito al Siviglia e rilascia questa dichiarazione ancora a Radio Kiss Kiss: “Un futuro al Napoli? Ne abbiamo parlato tanto quest’estate e non se n’è fatto nulla ma un giorno, chissà…”. Solo un mese prima, al “Roma”: “È normale che mi possa fare piacere un interessamento del Napoli. Già mi emoziona solo l’accostamento, figuriamoci indossare la maglia”.

Indietreggiamo ancora al 14 maggio 2014: Piero Chiambretti intervista Immobile, chiedendgoli se andrebbe al Napoli di Rafa Benitez: “Ovviamente, è la squadra della mia città”. Potremmo continuare, perché già nel 2012 si parlava di lui come vice-Cavani, ma ci fermiamo. Abbiamo reso l’idea.

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