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Il gol di Turone compie 40 anni. Col Var la Roma avrebbe vinto lo scudetto?

A 40 anni di distanza il gol di Turone lascia ancora tanti dubbi ma non al guardalinee che annullò il gol tolse lo scudetto alla Roma, vinto poi dalla Juventus

Juventus-Roma 10 maggio 1981, i giallorossi si giocano lo scudetto con i bianconeri. Una vittoria della Roma sancirebbe il sorpasso a due giornate dalla fine alla Vecchia Signora ma la partita finì 0 a 0 e lo scudetto prese la strada di Torino. In realtà un gol la Roma lo aveva trovato con Maurizio Turone, difensore che vestì la maglia giallorossa dal 1979 al 1982. Ma a “Ramon” che insaccò di testa una sponda di Pruzzo battendo Dino Zoff, il suo gol venne annullato dall’arbitro Paolo Bergamo su segnalazione del guardalinee Giuliano Sancini. 

40 anni di polemiche 

Al 40esimo anniversario del “Gol di Turone” l'ex guardalinee Sancini, classe 1939 dichiara a ilfattoquotidiano.it di essere ancora convinto della sua scelta. Il regolamento dell’epoca considera in fuorigioco anche un giocatore in linea con il penultimo difendente, nel caso specifico Cesare Prandelli, adesso le regole sono diverse ed esiste il Var. Il gol annullato diede il via alla moviola degli anni ’80, che trovò il suo apice nel Processo di Biscardi (anni 90) e lasciando in difficoltà pure il padre della moviola, il giornalista Carlo Sassi. Per l’episodio addirittura si arrivò a parlare di immagini manomesse e presunta manipolazione della moviola. 

Gol o no gol col Var?

Dopo 40 anni il gol di Turone è ancora storia fra i bar, e frutto di diatribe fra romanisti e juventini, coi i primi che accusano gli altri di averli derebutai dello scudetto e dei bianconeri che negano ad oltranza. Tanti dubbi ancora per chiunque sulla regolarità o no del gol di Turone, tranne per Sancini che si conferma fermo anche oggi sulla scelta di allora: “Era fuorigioco. Sono sicuro che anche per il Var il gol di Turone sarebbe stato in fuorigioco”. 

Il righello inviato da Boniperto a Dino Viola 

Era un calcio d'altri tempi, lontano dalle Borse e dalle quote societarie, in cui i presidenti erano padri e padroni delle squadre di calcio con Roma e Juvenutus guidate dai compianti Dino Viola e Giampiero Boniperti. Proprio il gol di Turone trovò il commento dell'allora patron giallorosso che dichiarò sarcasticamente: "Questione di centimetri".

Dichiarazione che trovò la risposta del collega bianconero che fece recapitare un righello a Dino Viola che l'ingegnere rimandò indietro al mittente con la seguente frase: "Un righello è per geometri, io sono Ingegnere. Serve più a lei che a me”. 
 

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