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Guai con il Fisco: Vucinic subisce il sequestro preventivo per 5,8 milioni

Il gip Mario Tosi, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore, Massimiliano Carducci, ha disposto l'intervento della guardia di finanza sul patrimonio dell'ex calciatore, residente a Lecce

La guardia di finanza, su disposizione del giudice per le indagini preliminari, Mario Tosi, ha effettuato un sequestro per un valore di circa 5,8 milioni appartenenti al patrimonio dell'ex calciatore Mirko Vucinic, di origine montenegrina ma residente a Lecce dove iniziò una ventina di anni addietro la sua brillante carriera di attaccante. A riportare la notizia è Lecce Prima.

La richiesta di intervento preventivo nei contronti dell'ex attaccante della Roma era stata sollecitata alla fine di ottobre dal pubblico ministero, Massimiliano Carducci, nell'ambito del procedimento penale che vede il 36enne indagato per dichiarazione infedele relativamente ai periodi di imposta tra il 2014 e il 2017, con riferimento dunque ai ricavi collegati alla militanza nella squadra "Al Jazira Club" che lo aveva messo sotto contratto per la durata di quattro stagioni  calcistiche - con la lunga parentesi di un grave infortunio al ginocchio -  e per un importo complessivo di 13,5 milioni di euro.

Perchè potesse essere mossa la contestazione, le indagini hanno dovuto valutare l'eventuale sussistenza del requisito della residenza fiscale di Vucinic in Italia, concludendo per il concretizzarsi di una corposa evasione dell'Irpef. Nel decreto di sequestro si dà conto anche dell'accertamento del domicilio a fini civilistici e del mantenimento dello stesso per un periodo di almeno 183 giorni all'anno per ciascun periodo di imposta passato al setaccio.

Nel provvedimento firmato dal giudice si cita anche una segnalazione di operazioni sospette inoltrata da Ubi Banca a Banca d'Italia nel maggio del 2017. Il motivo della segnalazione risiedeva nelle movimentazioni, giudicate anomale, del conto intestato al calciatore e sul quale poteva operare il suo procuratore, nell'arco di 13 mesi (aprile 2016-aprile 2017).

I controlli fiscali sono scaturiti dalle verifiche avviate dall'Agenzia delle Entrate dopo la sottoscrizione di una apposito protocollo con la guardia di finanza su situazioni patrimoniali consistenti a rischio di evasione fiscale. Vucinic, con il supporto di uno studio specializzato, ha intanto contestato le conclusioni delle attività di verifica condotte a suo carico.  

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